Autosvezzamento: come?

Lo svezzamento, o divezzamento (mi piace di più) rappresenta il passaggio dall’alimentazione esclusivamente a base liquida, solitamente latte materno, a quella con l’introduzione di cibi solidi. L’OMS consiglia di allattare al seno fino ai 6 mesi compiuti ma molti genitori iniziano già a 4 a proporre le prime porzioni di frutta omogeneizzata o grattugiata.

Non esistono regole per uno divezzamento corretto, ma questo nel mio mondo! I pediatri consegnano schede con liste di cibi da evitare in relazione ai mesi del bambino, es, dopo i 9 mesi il pomodoro può essere introdotto…e se lo introduco a 8 mesi e mezzo? cosa può succedere? c’è forse un reale motivo per evitarlo? coliche? diarrea? acidità? Boh. Niente di provato, solo consigli che vengono tramandati di mamma in mamma senza aver avuto riscontri veritieri. Credo che ogni consiglio dato in modo così schematico, anche in campo di cibo, debba essere preso con le “pinze” , la generalità non è la regola e quindi non è un assioma indiscutibile.

Come poter quindi iniziare ad introdurre cibi solidi nel modo meno invasivo possibile e seguendo il naturale sviluppo del bambino?

Certamente non “rimediando”  su pappe, pappine, papponi pronti e di origine industriale. I cibi pronti hanno spesso additivi, esaltatori di sapore, vitamine aggiunte o conservanti che di certo potremmo evitare preparando in casa il pasto. Le vitamine infatti sono totalmente somministrate, senza ulteriori aggiunte, con un’alimentazione varia, equilibrata e sana. Mangiare cibi freschi, di stagione, molto vari e cucinati in modo leggero aiuterà il nostro bambino a crescere forte, sano e pieno di energia. Iniziare l’introduzione dei cibi solidi è semplice se c’è interesse da parte del piccolo che si dimostrerà attento e partecipe durante i pasti. Nel caso in cui il disinteresse la facesse ancora da padrone, è opportuno pazientare e non forzare il bambino a mangiare.

Cucinare, proporre e condividere sono le modalità cardine per iniziare un buon avviamento all’alimentazione solida complementare. Per complementare si intende infatti un’alimentazione aggiunta al latte materno (o non) che non dovrà scomparire di punto in bianco ma accompagnare il bambino fino a che mamma e piccolo lo desiderano (specialmente se al seno). La condivisione durante lo svezzamento rappresenta un elemento fondamentale. Il bambino guardando il resto della famiglia si sentirà partecipe, coinvolto, meno solo, in compagnia, sarà meno spaventato dal cambiamento per lui importante. Se affrontato da sè, con malessere e forzatura la transizione da liquido a solido può essere traumatica.

Nessuna legge perciò sul come poter divezzare, nessuna regola ferrea, nessun diktat, solo volontà di preparare cibi non elaborati, sani e di interesse. (ad es i piselli possono diventare il primo amore mangereccio dei piccoli, rotondi, colorati e che scappano appena li sfiori…un gran da fare per catturarli: cibo sudato=cibo meritato).

“Giocare” con il cibo e ridere attorno alla tavola rappresenterà un buon modo per iniziare.

 

8 commenti

  1. Giachina ha detto:

    Quando la mia pediatra mi ha proposto “l’autosvezzamento” io ho pensato subito che fosse un’idea stupenda!primo xke’ avevo tantissimo latte e volevo sfruttarlo al massimo e poi xke’ sono un po’ contraria a quei pappotti in vasetto!cosi il mio bimbo ha cominciato ad assaggiare di tutto un po’ verso gli 11/12 mesi e non abbiamo mai vissuto nessuno stress del tipo:oddio non mi mangia,ma sara’ pieno ecc.!quando si mostrava interessato a qualche cibo (ovviamente leggero)..tac glielo facevamo assaggiare!anche adesso che ha 2 anni e mezzo mangia e assaggia di tutto!e si autoregola benissimo da solo x la quantita’!!

    1. mammerri ha detto:

      Ciao Giachina! Sono molto felice che anche tu abbia vissuto un’esperienza positiva. Commentavo giusto poco fa…cena sorprendere stasera, bimbi stupendamente bravi, magiano da soli…piccolo compreso! A 8 mesi ha mangiato le sorprese (pastina all’uovo) in brodo di dado vegetale…fatto da me. Bravi mangioni! Loro sanno cosa vogliono! Grazie mille per aver lasciato un commento qui!

  2. Giachina ha detto:

    Ma figurati!! Mi piacciono molto i tuoi post! Anche il mio non l’ho quasi mai dovuto imboccare! Si arrangia benissimo da solo! Menomale che non sono l’ unica! Quando raccontavo dell’autosvezzamento certe mamme mi guardavano stranite..poi pero’ erano stressatissime xke far mangiare i bimbi era una guerra! Invece cosi il bimbo ha un avvicinamento al cibo molto naturale e sereno! Su questo ho avuto fortuna ad avere la pediatra che ho! Adesso sento bimbi di 4 mesi che mangiano omogenizzati..porelli!!

    1. mammerri ha detto:

      Grazie mille allora! Spero di poter leggere i tuoi commenti spesso! 🙂 Eh si, deve esserci proprio poca soddisfazione a mangiare solo “cibo” invasettato!

  3. Rossella ha detto:

    E se una mamma non ha quantità industriali di latte e quando il bimbo ha 8 mesi deve tornare al lavoro (full time, ovvero, 10 ore fuori casa… 8 di lavoro, 1 di pausa pranzo e 1 di viaggio) come può fare? Lo svezzamento della mia primogenita é stato perme abbastanza traumatico perché le pappine non le piacevano. Ho iniziato presto a fare tutti in casa, brodo, verdure, carne e anche la frutta la preparavo io (ho fatto il coso svezzamento presso l’associazione il Nido), quindi di vasetti ne ha visti pochi, ma comunque non gradiva. Ha iniziato a mangiare di gusto solo quando, dopo l’anno, ho iniziato a darle le stesse cose che mangiavamo noi. Adesso la mia secondogenita ha 4 mesi, e oggi le ho dato un cucchiaino di prugno omogeneizzata su consiglio della pediatra perché la bimba é fortemente stitica. Il suo faccino sorpreso, triste, mi ha buttata indietro di tre anni, ho vissuto la stessa frustrazione. Vorrei qualcosa di diverso per lei, ma come faccio… devo tornare a lavorare, e non ho moltissimo latte, da quando aveva due settimane la allatto con un seno solo perché l’altro ha smesso di funzionare. Per adesso riesco a soddisfare la sua richiesta di latte, ma non so per quanto ancora riuscirò. Hai qualche consiglio per me? Ciao Rossella, mamma di Valentina e Arianna.

  4. mammerri ha detto:

    Ciao Rossella, innanzitutto prenditi davvero i meriti che ti spettano! Allattare da un solo seno è sicuramente più impegnativo e complicato e tu ci stai riuscendo alla grande! Quindi brava mamma Rossella. Per quanto riguarda lo svezzamento della tua piccolina credo che 4 mesi sia in effetti un pò prestino per introdurre tutto senza “schemi” che è la natura dell’autosvezzamento, però tu giustamente hai delle necessità di forza maggiore! Secondo me potresti far incuriosire tua figlia, mi spiego: nonostante fosse ancora in culla, il mio piccolino lo portavamo sempre in cucina quando mangiavamo. Lo mettevamo seduto e lui ci guardava, gli allungavo un cucchiaino da giocare e una mela da prendere tra le manine. L’istinto ovviamente sarà quello di prendere tutto in bocca, ma intanto affina il senso tattile, visivo e del gusto. Puoi prenderla su di te e farle vedere il tuo piatto, toccare il cibo con un dito e farglielo leccare. Farle assaggiare cose semplici, un purè (fatto con acqua o latte a tua discrezione, a seconda di se vuoi introdurre latticini vaccini o no), un pochino di mela grattugiata (le gialle sono più dolci), o perchè no un pezzettino di prugna. anche io le uso e le ho usate per combattere un pochino la stitichezza, dapprima facevo un omogeneizzato “grezzo” fatto da me con prugne (reine claude, qua si chiamano così, la dicitura italiana non la so ma sono giallo-verdi) e poi le prugne secche. Se non riesce a deglutire la buccia che in effetti è piuttosto duretta puoi offrire anche solo la polpa dentro. Metti tutto nel tuo piatto o in un piattino dedicato a lei, guarda le sue reazioni alle tue offerte. Chissà magari prenderà di buon grado! Cose ne pensi? Fammi sapere, un abbraccio
    ps:anche mia figlia si chiama Arianna!

  5. Rossella ha detto:

    Rieccomi dopo due mesi… Adesso Arianna ha sei mesi e mezzo, e io miracolosamente riesco ancora ad allattarla al seno quasi esclusivamente. Al controllo dei sei mesi è risultata 75-90 percentile in altezza e 10-25 percentile in peso!!! La mia pediatra, una giovanissima pediatra che io stra-adoro, mi dice che va bene anche se non cresce moltissimo in peso! Ma si deve iniziare lo svezzamento! Riprendo in mano gli appunti presi al corso di svezzamento fatto tre anni fa presso l’associazione il Nido, e parto piena di entusiasmo. La prima volta mangia, poco ma mangia! Due ore dopo vomita tutto… Da quel momento basta, non ha più mangiato nulla. In preda alla disperazione un giorno mi sono tirata un po’ di latte e le ho preparato la pappa con quello anziché il brodo… Niente, sputato anche quello.

    Oggi ho chiamato la pediatra per avere qualche consiglio, e lei mi ha detto ‘basta pappine, adesso facciamo avuto svezzamento!!!’. Non so se essere sollevata o preoccupata. Non so bene come muovermi, è qualcosa di molto diverso dalle rassicuranti pappine… Si tratta di accompagnarla in un percorso nuovo, che mi entusiasma e spaventa insieme. La pediatra mi ha dato molte indicazioni e consigli pratici. Da qualche giorno ho dovuto introdurre anche un po’ di latte artificiale vista la crescita un po’ rallentata. Su consiglio della pediatra ho preso un latte ad alta digeribilitá visti i suoi problemi di vomito (mi vomitava anche la frutta!). Dopo le titubanze iniziali ha accettato il nuovo sapore.

    Il 7 gennaio tornerò al lavoro, inizialmente starò fuori casa 7 ore, lei rimarrà con nonna e baby sitter… Spero per allora che la situazione si sia un po’ sbloccata. Riuscirò a continuare ad allattarla? In quelle 7 ore dovrò tirarmi il latte?

    Sono qui per aggiornati (e ringrazianti tardivamente della risposta molto carina che mi avevi dato!) e per chiederti consigli. I consigli che mi hai dato due mesi fa li sto applicando da parecchio, sta a tavola con noi, sul seggiolone, le do fettine di mela, pezzi grandi di pane, carote, zucchine, quello che c’è, lei per lo più ci gioca, magari qualcosina finisce giù. Ma adesso deve iniziare a mangiare sul serio, deve crescere!

    Grazie ancora!

    A presto,
    rossella

    1. mammerri ha detto:

      Ciao Rossella e ciao Arianna! che piacere risentirvi.
      Sono felice di seguire insieme a te i progressi e i traguardi importanti! grazie mille. Per quanto riguarda la pappa. Che dire, e’ una fase davvero delicata, ci sono bimbi che la “prendono” bene, altri un po’ piu’ titubanti. Altri ancora danno segni di incredibile voracita’ altri invece hanno solo bisogno di tempo ed essere indisturbati.
      Forse la tua bimba vomita perche’ non e’ ancora pronta al cambio di gusto o non riesce ad accettare la degutizione interrotta, per i bimbi, specie se allattati al seno, il flusso continuo di latte che esce e’ il top. Faticano a concepire invece il “mi riempio la bocca e ora deglutisco”; non stento a crederlo e a spiegarmi il perche’. I piccoli infatti sono programmati per succhiare, lo sanno fare benissimo, da subito, e senza troppi problemi. il difficile viene invece se si devono abituare a qualcosa di diverso. Quando si parla di autosvezzamento si pensa di dover continuare a controllare il pasto del piccolo dandogli pero’ un po di tutto. Io non la vedo esattamente cosi infatti li ho sempre lasciati liberi di fare. Appoggio il cibo davanti a loro, magari direttamente sul vassoio del seggiolone (quasi sempre facevano volare via il piattino) e mentre mangio anche io, loro imitano. Spesso sono i genitori a vivere con ansia il momento della pappa e i piccoli se ne rendono conto. Magari puoi provare ad essere piu’ “indifferente” e ad offrirle cose saporite, esattamente quello che mangiate voi! non farti troppi problemi, l’interesse per il cibo e per il gusto arriva piano piano, deve scoprire, apprezzare e comprendere che e’ bello mangiare. sul vomito non so invece aiutarti e credo che sia appunto meglio sentire la pediatra che a quanto pare ti ha gia’ consigliato un latte ad alta digeribilita’! non temere e fidati di lei!
      vedrai che piano piano tutto verra’ da se e ad arrivare a gennaio avra’ scoperto dei gusti nuovi. Il mio piccolo e’ matto di frutta di stagione, adora i kiwi e mentre mangia ride, credo che i semini gli solletichino il palato (abbiamo unito l utile e piacevole al dilettevole), fai tante prove, dalle quello a cui sembra essere interessata! e almeno prova a proporre, vedrai che appena si sentira’ pronta partira’ di gran carriera. io tempo fa con la mia prima bimba provai anche la pappa lattea, credo sia un buon alimento di transizione, l ho usato solo pochissime volte perche non volevo darle alimenti a base di latte artificiale. ne ho fatta una io, fatta in casa, con mio latte e pane grattugiato, ho aggiunto un po di prugna omogeneizzata per dolcificare un pochino. insomma, la mangiava bene. La “pappa di pane” puo’ essere una buona via di mezzo, e’ granulosa, va deglutita per bene, puoi insaporirla con verdure o quel che volete e forse la aiutera’ ad accettare il flusso discontinuo. un abbraccio e fammi sapere!

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