Meglio scegliere giochi di plastica o di legno? E’ uscito “FUNDERA” da Ikea!

Quando si deve fare un regalo si passa di fretta dalle corsie del supermercato o si entra in un negozio di giocattoli fermandosi a guardare il primo scaffale visibile; e da li non ci si muove piu’.

Una cozzaglia di colori e suoni, c’é quello che luccica quello che brilla e quello che lampeggia, per prendere in considerazione solo l’effetto luce, ma ovvio, la gamma é ampia!

I moderni giochi di plastica, con caratteristiche high tech, sono creati principalmente per divertire e distrarre i bambini e sono spesso sovrastimolanti. Sono raramente disegnati per  promuovere la genuina creatività e l’improvvisazione. I giochi di plastica non sono nenche lontanamente così durevoli come i giochi di legno e tendono a perdere parti, rompersi spesso e diventare prematuramente parte del carone che andra’ alla discarica. Per rari rarissimi esemplari tenuti con particolare cura la vita é piu’ lunga ma siamo ancora lontani dall’essere tramandati di generazione in generazione. Vogliamo poi aggiungere il fatto che potrebbero esserci problemi con le vernici, con pezzi pericolosi ecc?

Il gioco in legno al contrario invece resiste molto piu’ tempo, solitamente é grezzo cioé non ha le funzioni che dicevo sopra, luci, suoni ecc, e che quindi vengono lasciate all’improvvisazione e fantasia del bambino. Ora, i sostenitori del “compro solo plastica” potrebbero appuntare il fatto che i giochi provengono dall’abbattimento di alberi ma oggi molte case produttrici sostengono progetti green e di ripopolazione per foreste.

I giochi in legno sono noti per ispirare la creativita’, l’inventiva e l’immaginazione. Nulla viene imposto ma si puo’ adattare un gioco alle proprie fantasie e voglie. Aiutano a sviluppare un approccio piu’ partecipe (problem solving) e inostre favoriscono lo sviluppo delle attivita’ motorie fini. Costruire una torre con i legnetti per esempio, ha alla base uno studio di equilibrio, quindi di fattibilita’ e successivamente un approccio “per tentativi”; trovato il modo piu’ idone il bambini si cimenta controllando i propri movimenti per non ricorrere in una caduta rovinosa della costruzione!

 

In sintesi a mio parere vincono battendo 100 a 0 i giochi di legno:

  • Durano di piu’ dei giochi di plastica e si possono tramandare di padre in figlio (o passare a fratellini, amici..)
  • Sono riciclabili (il legno è materiale riciclabile) e possono arrivare da back project verdi ed eco-friendly, nonché rinnovabili!
  • Sono più sicuri per la salute dei bambini
  • Lasciano carta bianca per quanto riguarda l’uso, il modo e il mezzo.

 

A questo proposito approfitto per segnalare che da Ikea é uscito FUNDERA, set da 100ps in legno naturale e impilabile; pagato 9,99 euro.

Un acquisto davvero azzeccato e fin’ora iper sfruttato!

Eccoci al lavoro!

E voi? Che tipo di giochi preferite per i vostri bambini?

 

IMG_20131106_092739

 

 

IMG_20131106_093025

 

 

IMG_20131106_095249

 

 

L’orto in cucina

Dopo mille chilometri di trasferimento e dopo un adattamento alla rigidita’ del nuovo clima posso definitivamente dire che le piante aromatiche modenesi che mi era fatta mandare fin qui non sono sopravvissute. Porelle.

Ma, chi si arrende non sono io per cui ho deciso ieri, che era il momento di BioTime.

Ho acquistato delle carinissime piantine mignon bio : vi presento Salvia, Basilico e Rosmarino. I magnifici tre.

Ho ritagliato per loro un posto d’onore, sulla “panera”, una bellissima madia d’epoca restaurata con amore da mio padre, un vero gioiello di bellezza e perfezione. Un pezzo unico, che rappresenta la tradizione culinaria famigliare, la compostezza e la piacevole soddisfazione del far da sé, creare e fare in casa. Autoprodursi insomma. La madia infatti era dove il pane veniva messo a lievitare ma non solo, conteneva le scorte di farine, di grano e spezie. Una dispensa per tutto cio’ che all’epoca “riempiva la pancia con poco”.

Le mie piantine bio se ne stanno li, vicine alla grande finestra che spero possa infondere un po’ di calore anche durante il lungo e rigido inverno.
Strada facendo vedremo le  evoluzioni ma anche, perché no, le ricette che mi permetteranno di abbellire ed impreziosire.

Sono molto contenta.

Benvenuto verde nel loft!

 

P1050774

 

P1050777

 

P1050775

 

E voi l’avete l’orto? Di quelli belli giganti fuori all’aria aperta? Noi Ri-partiamo con questo e poi chissa’!

 

Come autoprodursi un prodotto per pulizia multiuso al sapone di Marsiglia

Beautiful female doing the housework while using a spray

Per la pulizia della vostra casa ecco qui un prodotto autoprodotto in pochi minuti.

Ingredienti

40 gr di spaone di Marsiglia grattugiato o in scaglie

2 cucchiai di succo di limone

10 goccie di olio essenziale al limone

400 ml di acqua

Procediemento

Mettere dentro ad un vaporizzatore vuoto il sapone di marsiglia e il limone. Scaldare i 400ml di acqua fino quasi ad ebollizione ed aggiungere le goccie di olio essenziale. Versare tutto dentro il vaporizzatore ed agitarlo in rotondo per mescolare leggermente.

Chiudere il vaporizzatore ed attendere qualche minuto!

Pronti, via!

Occorrente

Un vaporizzatore vuoto

una pentola per scaldare l’acqua.

Alcune cose da sapere sul Tampax

tampax

Il tampax, celebre assorbente, é prodotto a marchio P&G, leader sul mercato del settore (come per altri prodotti: detergenti per la pulizia per la casa ecc). I tamponi vengono usati ampiamente e la loro produzione non é certamente in declino. Forse pochi sanno che per essere cosi’ come si presentano, sono imbevuti parzialmente nella diossina, una delle sostanze piu’ cancerogene conosciute. Le donne in media hanno un ciclo di 5 giorni per ogni mese per 38 anni, questo significa che potrebbero usare 11,000 tamponi durante la vita fertile.

Diossina nel tampone

Originariamente i tamponi erano 100%cotone, poi la loro non massima efficienza riportata da diverse analisi di mercato sulle clienti insoddisfatte, ha portato la casa produttrice a mescolare il cotone con una fibra sintetica, la viscosa.

Tuttavia, ci sono due problemi principali:

  • Il cotone, negli USA, viene sottoposto a trattamenti con agenti fertilizzanti e chimici durante tutto il periodo di crescita. Queste sostanze chimiche sono tra le più tossiche in agricoltura e l’Agenzia per la protezione ambientale ha decretato sette di queste come canceroge per l’uomo.
  • La viscosa usata in Tampax è costuita in gran parte da pasta di legno e tra le molte sostanze chimiche usate per convertire la pasta di legno in fibra, viene utilizzato il cloro . Il processo di trasformazione crea idrocarburi clorurati, un gruppo di sostanze chimiche pericolose, tra cui uno dei derivati ​​è diossina, una delle sostanze più tossiche conosciute.

Nel processo di sbiancamento la casa produttrice ha cambiato in parte il processo per evitare la formazione di gas di cloro in favore del biossido di cloro, che di certo non é una manna!
Gli studi pero’ hanno dimostrato che le reazioni chimiche che avvengono durante il processo rilasciano inquinanti gassosi  …tra i quali ancora  diossina. Il nuovo metodo di sbiancamento diminuisce la quantità di diossina creata, ma non la elimina.

Ricordiamo che la diossina è considerata la sostanza letale conosciuta dall’umanità, e se consideriamo che ogni donna ne viene a stretto contatto per cinque giorni al mese, per dodici mesi per circa 38 anni…la cosa risulta davvero preoccupante.

Prodotti chimici:

E come se la diossina non fosse abbastanza ecco qui altre sostanze presenti  e nocive quanto la prima:
– Tutto quello che aumenta ed implementa l’assorbimento,
– Deodoranti,
– Profumi sintetici.

Quali sono le conseguenze per le donne?

La diossina si accumula negli esseri umani, in particolare nel tessuto adiposo femminile e nel latte materno attraverso il quale solitamente viene scaricata (quindi pericolo per il lattante). Questa sostanza chimica viaggia e si ripresenta poi in modo generazionale, quindi per trasmissione.

I tamponi interni rimanendo a lungo in un ambiente umido, favoriscono la proliferazione di batteri e lo sviluppo di reazioni chimiche dannose. Una delle malattie a cui si puo’ arrivare con un uso frequente e sistematico del tampone é l’endometriosi.

Studi svedesi hanno anche stabilito un legame tra tamponi contenenti diossina e un aumento dei tumori del tratto genitale femminile.

Oltre al cancro e l’endometriosi, disturbi connessi alla diossina sono:
– Difetti di nascita,
– L’incapacità di portare a termine una gravidanza
– La riduzione della fertilità,
– Riduzione del numero di spermatozoi (diossiana trasmetta in modo generazionale)
– Lo sviluppo di diabete,
– Difficoltà di apprendimento,
– L’alterazione del sistema immunitario,
– Problemi polmonari,
– Malattie della pelle
– La riduzione del livello di testosterone.

Un po ‘di esperienza

Meghan Telpner, una nutrizionista canadese spiega:
“Ho provato a mettere un tampone in un bicchiere d’acqua per 6 ore (durata di utilizzo media di un tampax) volevo vedere con i miei occhi cosa sarebbe accaduto. Quando ho tolto dall’acqua  il tampone, ho trovato centinaia di minuscole particelle bianche simili a fluorescenza sospesi dentro l’ acqua, alcuni si erano depositati sul fondo del bicchiere, altri radevano i bordi . Data la quantità di particelle che erano chiaramente visibili ad occhio nudo, posso immaginare solo il volume di fibre microscopiche che sono presenti nella vagina e posso solo immaginare quanti frammenti possano rimanere in vagina”

Fibre sintetiche, quasi pericolose come la diossina

Studi hanno dimostrato che le fibre sintetiche creano un ambiente ideale per la crescita di batteri “Staphylococcus aureus”  che sono la causa della sindrome da shock tossico.

Oltre ad aumentare il rischio di sindrome da shock tossico, le fibre sintetiche sono abrasive della parete vaginale la quale è molto sensibile. I tamponi infatti sono inseriti in profondità nella vagina con un applicatore e si estendono in lunghezza. Questo spinge la parte alta contro la zona della cervice, causando sottotensioni fastidiose ed attaccando frammenti nei tessuti del collo dell’utero e della parete vaginale. Inoltre il tampone puo’ causare abrasione e piccoli tagli rimuovendolo.

Queste ulcere sono causate da una combinazione tra sostanze chimiche reattive del tampone e dall’attrito causato dal suo ritiro..tutto questo aumento la probabilita’ per una di contrarre malattie

Come proteggersi?

I tamponi 100% biologici sono realizzati in cotone certificato non OGM.
Questi tamponi si usano nello stesso modo degli altri non 100% biologici, l’unica differenza é che sono un po’ piu’ costosi.

Ci sono anche alternative che sono disponibili per l’acquisto on-line e nei negozi più salutare.
• spugne naturali di mare,
• assorbenti ecologici esterni
• coppette mestruali.

Ho letto e pensato di tradurre questo  articolo perché possa essere fonte di condivisione e soprattutto di riflessione per e tra le donne.

Occorrono 70.000 cocciniglie per formare circa 500 gr di colorante E120

Occorrono 70.000 cocciniglie per formare circa 500 gr di colorante E120..il colorante rosso usato per alcuni gelati e torte…Sorpresi?
beh..questo è quello che mangiamo..
Voi cosa ne pensate?
10 punti a chi mi dice meglio la sua opinione
Forse lo si sapeva già o forse no, ma molti degli alimenti di largo consumo, fanno uso di coloranti di origine animale e non vegetale, infatti tra i vari coloranti l’E 120 é uno dei più costosi e tra i più richiesti, coloranti con variazioni rossastre prodotta dalla cocciniglie (cugina della coccinella)
L’estratto coccineale e’ estratto dalle uova dell’insetto Cocciniglia, che vive sui cactus del Peru’, delle Isole Canarie e altri luoghi.Il Carminio e’ un colorante più purificato fatto con le cocciniglie. In entrambi i casi la sostanza che fornisce il colore e’ l’acido carminico.Questi coloranti, che sono molto stabili, vengono usati in alcune caramelle rosse, rosa o viola, negli yogurt, nel Campari (no no ma fatevi pure l’aperitivo esagerato e di tendenza), gelati, bibite (tracannate pure litri e litri di robe rosse elettriche ) e altri cibi,  ma anche cosmetici e medicine.Questi coloranti hanno causato reazioni allergiche che vanno possono arrivare anche  a shock anafilattici quasi mortali.
Non si sa se esistano persone allergiche a queste sostanze, diciamo che lo si scopre vivendo (tipo roulette russa)La lavorazione: i delicati animaletti (ed i loro cugini che teniamo su un dito sentendoci fortunati) vengono allevati a dismisura e poi spesso uccisi (mica stanno ad attendere che invecchino, eh no eh?!)
L’E120 viene prodotto con l’estratto dalle carcasse

 

Nella sua forma solubile in acqua, è usata con “calcium carmine” nella produzione di bevande alcoliche , mentre la versione non solubile è utilizzata in una vasta gamma di prodotti.
Entrambe le forme assieme all’“ammonium carmine”, oltre che nelle bevande, viene usato nella preparazione di biscotti, dessert, diversi tipi di formaggi fondenti, farciture..salse e dolci.
Leggete le etichette delgli ingredienti, vi conviene, farete un favore a voi e a questi simpatici insetti.
729967702_6d8a8ab490
et voila’ la cocciniglia!

Il mistero della farina bianca: cosa c’é dietro e dentro!

Quanto di piu’ semplice appare, tanto di piu’ potenzialmente dannoso si cela.

Non si puo’ proprio mai stare sereni, tranquilli, fidarsi. Saremmo dovuti nascere senza il bisogno di nutrirci, di dover ingerire alimenti, aria, acqua perche’ in ogni dove si celano misteri.

Diffondo queste parole che trovo alquanto disarmanti e molto chiare.

Piuttosto che investire dunque denaro in alimenti che potremmo autoprodurre, eliminare o ridurre all’estremo, é meglio iniziare a considerare il costo a portata e dividere per il numero dei commensali. Iniziare a scegliere in base alla naturalezza, alla tipologia, alle specificita’ e perche’ no, in base agli effettivi bisogni.

Da quando sono espatriata non ho mai visto tante farine differenti in un reparto negozio, mille milioni, di tutti i tipi, arricchite, miscelate, gia’ preparate e non ma il 90% integrali.

Ma vediamo il mistero che si cela dietro la farina bianca:

LA FARINA BIANCA RAFFINATA

Per farina bianca raffinata intendo la farina che abitualmente è presente sulle nostre tavole sottoforma di pane, pasta e dolci.

Questo tipo di prodotto industriale che non ha quasi più niente di naturale è stato privato di 2 parti fondamentali del seme del grano: La crusca all’esterno ed il germe all’interno (l’embrione).

Una dieta basata principalmente su questo prodotto è la causa principale di malnutrizione, costipazione, stanchezza e numerose malattie croniche.

Se ci pensi bene si tratta di un prodotto abbastanza recente, il pane comune infatti fino a poco tempo fa esisteva esclusivamente in forma integrale.

Solo negli ultimi 50 – 60 anni è stato introdotto il pane bianco, simbolo di un progresso economico e tecnologico che non ha tenuto conto della salute degli esseri umani.

Un grano troppo impoverito

Negli anni ’50 inoltre il frumento è stato vittima di profonde trasformazioni genetiche da parte dei più grandi agronomi italiani. La ricerca genetica, di un frumento che garantisse grosse produzioni e resistentissimo agli eventi esterni, ha creato un grano troppo impoverito, quasi completamente privo di sostanze nutritive.

Farine arricchite

Addirittura sono nate delle farine arricchite proprio per soccorrere alla mancanza di questi nutrienti. Quindi le grosse industrie di raffinazione del grano aggiungono 4-5 vitamine e minerali inorganici, pensando così di compensare le 15-20 o più sostanze che si trovano nella crusca e nel germe. (senza considerare le fibre…)

Ma vediamo su cosa influisce il consumo eccessivo di farina bianca:

Più prodotti raffinati una persona mangia più insulina deve essere prodotta dall’organismo.

L’insulina favorisce il deposito di grasso, il passaggio ad un rapido aumento di peso e di trigliceridi elevati, che può portare a malattie cardiache. Nel tempo, il pancreas diventa così carico di lavoro che la produzione di insulina si blocca, e ipoglicemia (poco zucchero nel sangue) o diabete vengono a galla.

Non è un caso che il diabete sia una delle malattie più diffusenegli ultimi decenni. Ci sono bambini che nascono già diabetici negli Usa a causa degli errori alimentari dei loro genitori e in Italia la percentuale di celiachia e intolleranza al glutine(presente nel frumento) cresce ogni anno del 10 %.

Inoltre la farina di grano raffinata è il combustibile che alimenta le infezioni e gli alti livelli di zucchero nel sangue creando un terreno fertile per batteri dannosi ed un conseguente indebolimento del sistema immunitario.

Ma non è tutto qui, purtroppo la situazione è anche peggio.

Perché il colore del pane bianco è così bianco,

quando la farina di grano da cui è stato prelevato non lo è?

Il motivo è semplice: la farina usata per fare il pane bianco è sbiancata chimicamente, proprio come quando usi la candeggina per sbiancare i tuoi vestiti.

Così, quando mangi il pane bianco, mangi anche i residui chimici degli sbiancanti.

I mulini industriali usano prodotti chimici differenti per lo sbiancamento,  ma sono tutti abbastanza nocivi.

Eccone alcuni: l’ossido di azoto, di cloro e nitrosyl e perossido di benzoile miscelato con sali chimici vari.

Un agente sbiancante, l’ossido di cloro, combinato con le proteine qualunque siano, ancora rimaste nella farina, produce allossana.

L’allossana è velenosa, ed è stata utilizzata per produrre il diabete in animali da laboratorio. L’ossido di cloro serve anche ad allungare la durata di conservazione della farina, ma non è propriamente salutare.

Inoltre, nel processo di produzione di farina bianca, la metà degli acidi grassi insaturi, che sono ad alto valore alimentare, si perdono nel processo di fresatura , e praticamente tutta la vitamina E è perduta con la rimozione di germe di grano e crusca.

Come risultato, il resto della farina del pane bianco che si acquista, contiene solo proteine di scarsa qualità e amido modificato.

Ma non è tutto per quanto riguarda la perdita di sostanze nutritive.

Circa il 50% di tutto il calcio, il 70% di fosforo, l’80% di ferro, il 98% di magnesio, il 75% di manganese, il 50% di potassio, e il 65% del rame vengono distrutti.

Se questo non fosse abbastanza grave, circa l’80% di tiamina, il 60% di riboflavina, il 75% di niacina, il 50% di acido pantotenico, e circa il 50% di piridossina sono inoltre persi.

E non è ancora finita…

Gli zuccheri semplici e i carboidrati raffinati (farina bianca, pasta, lavorati, cibi devitalizzati, etc..) richiedono poco metabolismo ed entrano nel flusso sanguigno rapidamente.

Improvviso aumento di zuccheri

Il pancreas, l’organo che regola la quantità di insulina che viene rilasciata nel sangue, è indaffarato dall’ improvviso aumento di zuccheri.

Il risultato di tutto questo è una forte diminuzione della glicemia (solitamente entro un’ora), e una conseguente sensazione di letargia, confusione mentale, debolezza e senso falso di “fame!

Tutti questi problemi portano una forte acidità

che considero una delle cause principali di ogni malattia.

Come se non bastasse, questo fa in modo che lo zucchero causi l’aumento di peso, non solo a causa del suo innaturale contenuto calorico, ma in realtà perché altera il metabolismo!Che cosa significa ciò?

Ecco cosa significa: se due gruppi di persone sono alimentate con lo stesso numero esatto di calorie, ma un gruppo prende le sue calorie dello zucchero e da prodotti raffinati, mentre l’altro gruppo consuma le calorie sotto forma di cereali integrali, frutta e verdure, il primo gruppo aumenta di peso, mentre l’altro no.

 

Questa constatazione ci viene da studi pubblicati da parte del Ministero della Salute degli USA

 

Farina bianca  ”arricchita”

 

Come abbiamo visto quindi poche sostanze nutritive sintetiche sono aggiunte nuovamente alla farina bianca che viene poi chiamata “arricchita”.

 

In realtà non c’è stato alcun reale “arricchimento” del prodotto originale, ma l’inganno e la distruzione della vita di una delle tante creazioni perfette che troviamo in natura.

I ratti di laboratorio di solito muoiono in una settimana-dieci giorni,

quando sottoposti ad una dieta a farina bianca raffinata.

http://ilrisvegliodelpianeta.blogspot.com/2011/07/la-cruda-verita-lezione-3.html

Ecco io ho trovato tutto questo fonte di ulteriori meditazioni, spero possa essere se non altro spunto per cambiare rotta almeno un pochino. Piano piano.

4_4_Mehlsorten

Il dondolio, il cullare, l’oscillare dolcemente, tutto ricorda la vita prima della nascita.

Sono fermamente convinta che a pochi bimbi, pochissimi, non piaccia salire sull’altalena! E per quei pochissimi credo che la paura derivi da stress altrui, paure pregresse o approcci sbagliati.

Il dondolio e l’oscillare piace, libera la mente e io non posso fare a meno di non salire. Mi crederanno la sorella maggiore (modestia a parte sono un tipetto giovanile e sono pur sempre giovane eh?!….occhiatacce a chi dice il contrario), un’amica che supervisiona ma che mi importa. Vado su e giu e ogni volta che si sale lo stomaco traballa un pochino ma le tempie volano e si aggrappano alle nuvole. Come puo’ non piacere? Poi va bhe, si, piccolo dettaglio: tutto lievemente condito da “mamma voloooo” “piu’ forteeeee” eccccccc ecccccc

Beh, questo nei momenti di pile ON. Ma nei momenti di pile IN ESAURIMENTO una coccola fasciata ci sta! Abbiamo un angolino, qui in casa, molto particolare, molto panoramico e allo stesso tempo molto intimo. Si ammira il verde, un mulino che gira e i rami degli alberi. Due bimbi appoggiati alle fasce di mamma e papa’ si riposano prima del pisolino pomeridiano.

Uno spinge l’altro, dopo un po’ si reclama il “cambio” (ma va beh, ci sta tutto), e a sottofondo di “din don” cantato da me ci si dirige verso il relax totale.

I tessuti in questo caso le fasce portabebe’ che abbiamo sono sottoposte ad un lavoro intensivo ma vorrei esser io una di loro: abbracciare un corpicino che lentamente si assopisce é meraviglioso e ne so qualcosa! 😉

Una vita nuova anche per quei tessuti che inutilizzati stagnano negli armadi, a far nulla. Un divertimento ogni tanto, un simulatore di volo, di nuoto, di lancio. Un gioco, una sfida, un passatempo.

Il dondolio, il cullare, l’oscillare dolcemente, tutto ricorda la vita prima della nascita, il calore, il ritmo cadenzato e sensazioni piacevoli.

Il nostro angolino relax rimane un’invidia per noi genitori che li guardiamo beati e ci diciamo “che bello!”

 

IMG_20130324_181420

 

IMG_20130405_133306

 

IMG_20130405_134055

 

IMG_20130405_134350

 

IMG_20130405_133510

 

CHE BELLO DAVVERO!

Biscotti frollini vegani al cioccolato con nocciole fatti in casa.

Mi sono scocciata di sentirne di cotte e di crude sui biscotti. Se ne dice di ogni, poi dulcis in fundo, ho visto il programme americano “how it’s made” il corrispettivo del “com’é fatto” italiano e si parlava di biscotti. Credetemi, mi é passata la voglia di comprarli. Decisamente.
Qui i prodotti italiani arrivano con il contagoccine mentre, paradossalmente, se ne trovano molti di importazione diversa, anche piu’ “estera”.
Pur rispettando quelle che sono le nostre preferenze e scelte ho deciso di farmeli e non potevo fare scoperta piu’ piacevole. Dei biscotti ideali per l’inzuppo, velocissimi, a costo bassissimo ma a buon rendimento, facili, veloci e molto molto buoni. Altra nota positiva: si conservano a lungo, il loro effetto biscottato non svanisce neanche con l’umido della cucina. Che dire fantastici!
IMG_20130313_195215
mail.google.com
IMG_20130313_220802
Ecco come si preparano, ingredienti:
200 gr di farina
90 gr di cioccolato nocciolato sciolto a bagnomaria
60 ml di olio di oliva
80 ml di latte vegetale
1 bustina di lievito naturale

Come si preparano:

Mescolare tutti gli ingredienti secchi poi aggiungere il cioccolato fuso a bagnomaria e il latte piano piano. Aiutarsi mescolando tutto con uno sbattitore fino ad ottenere un composto omogeneo. Siccome deve poter esser lavorato con le mani, aggiustare di farina nel caso non ci si riesca. Lasciare riposare in frigo per un’oretta e poi stendere la pasta con il mattarello e ritagliare i biscotti. Preriscaldare il forno a 180° ed infornare fino a cottura.

Davvero speciali!

 

Adottare un bambino.

Ho trovato queste parole su un trafiletto di  una pagina facebook, Mamafrica, bellissime parole che mi hanno toccata.

Ci si puo’ sentire madri senza aver portato in grembo per nove mesi il bimbi che chiami “mio figlio”? Ci si puo’ sentire rinate con il suo arrivo? Ci si sente pervase da quella sorta di ansia-inquietudine-pensiero continuo che ti fa sperare giorno per giorno che tutto vada bene, il suo benessere e serenita’?

Se l’adozione, in qualunque, e dico qualunque sua forma, E’ PER LA VITA, per far crescere l’amore, perche’ la si ostacola spesso? Perche’ la si addita come una scelta “diversa”? In una societa’ dove solitamente il “diverso” viene automaticamente considerato “da meno” é ovvio che si finisce per categorizzare ingiustamente scelte a mio parere nobili. Una scelta d’amore non puo’ che essere una scelta giusta e buona.

“Mi chiamo Alice e ho 24 anni. La mattina insegno francese in una scuola elementare e il pomeriggio lavoro in un orfanotrofio. È qui che inizia la mia storia. Un giorno ero nella camera dei bambini che hanno tra le poche settimane e i 6-7 mesi di vita. La stanza, come al solito, puzzava di latte, pannolini sporchi e sudore. Nel letto in fondo a sinistra due bambini dormivano placidamente, mentre uno invece piangeva a gran voce. Mi sono avvicinata al letto e l’ho preso in braccio. L’ho cullato per un po’, ma lui non smetteva di piangere, allora ho iniziato a cantare Somewhere over the rainbow e lui… ha smesso. Mi ha preso un dito con la sua manina e mi ha gaurdata. Siamo rimasti così, dito nella mano, occhi negli occhi, per non so quanto. E dentro di me è scattato qualcosa, un qualcosa di caldo che mi ha fatto battere forte il cuore e poi è finito nello stomaco, facendomelo contorcere.

Da quel giorno io e il bambino, che in realtà è una femminuccia (l’ho scoperto cambiandola, perché quel giorno aveva addosso dei vestiti da maschietto alquanto malconci) siamo diventate inseparabili. Ogni pomeriggio, dopo il lavoro, corro da lei e ormai tutte le nanny dell’orfanotrofio mi conoscono e mi lasciano prendermene cura. Faccio tutto per lei: la cambio, le dò il biberon, la lavo, la porto a fare passeggiate nel cortile, le pago le medicine quando si ammala (e, credimi, qui è un pullulare di malattie). Mi sono assicurata che il medico dell’orfanotrofio la visiti almeno una volta alla settimana e una volontaria fisioterapista mi ha insegnato gli esercizi che posso fare con lei ogni tanto per tenere allenati i suoi muscoli.

Sono passati due mesi e Keung Anh (questo è il suo nome) migliora di giorno in giorno: i capelli le sono cresciuti in quantità, gattona e sta mettendo su i dentini. E sorride. Sorride tantissimo. Ogni piccolo progresso mi commuove fino alle lacrime e allo stesso tempo mi rende fierissima di lei. Quando però, per un motivo o per l’altro, non vado all’orfanotrofio mi preoccupo fino a diventare ansiosa: voglio sapere con chi è, cosa fa, se piange e se c’è qualcuno che la può consolare, se le cambiano il pannolino e soprattutto se la trattano bene. Non averne la certezza è una cosa che mi fa impazzire. Questo miscuglio di sentimenti, gioia, dolore, preoccupazione, esaltazione… sono quelli di un genitore?

Vorrei veramente essere la sua mamma. Ho controllato le leggi italiane e ovviamente per una donna come me, single, senza un lavoro (mi sono laureata a settembre) e una casa sua, adottare è impossibile. Anche per le leggi vietnamite è quasi impossibile adottare un bambino senza essere sposati. Ma poi mi dico, anche se potessi adottarla, con quali soldi la crescerei? ”

Come ci poniamo dunque davanti ad una simile situazione? Io credo che se per un momento calzassimo scarpe diverse ed indossassimo vestiti non nostri tutto potrebbe cambiare aspetto, perche’ se le cose non ti toccano da vicino sembrano lontane, non nitide. Invece, se ci sei dentro, se le vivi, beh, vorresti che tutti ti mettessero una mano sulla spalla per darti coraggio e dirti ti voglio bene. Una societa’ diversa si puo’ si costruire con piccoli passi ma anche insegnando ai nostri bambini che tutti i piccoli sono uguali e ancora che i genitori, una volta che lo diventano, lo sono altrettando. Tutti amano.

576129_625343080825114_647756047_n

Una cartone, una baccinella: una macchina stupenda per bimbi sognatori

IMG_20130120_183055

Uno degli obiettivi che mi sono prefissata come mamma e’ quello di crescere i miei figli nella scoperta e stupore quotidiano. Vorrei vederli entusiasti di scoprire, apprezzare, conoscere. Vorrei vederli felici durante la ricerca. Per far questo ho capito che dovevo passare attraverso  la SEMPLICITA’ che in fondo era proprio quello che sentivo gia’.

Tutti piu’ o meno spesso ci siamo trovati alla ricerca di qualcosa. Un obiettivo, uno status, un oggetto, un traguardo segnato. E una volta raggiunto? Ci siamo sentiti appagati o avevamo disperso le energie durante il percorso? Sempre piu’ persone passano vite intere ricercando felicita’ vuote, finte, di facciata e non si accorgono che sotto il naso hanno quella vera, quello che conta davvero.

Vorrei insegnare ai miei bimbi a rendersi conto di potenzialita’, amore, affetto, unione, capacita’, talenti che sono stati donai loro e che possiedono in maniera incondizionata ed esclusiva. Vorrei poter insegnare quanto sono belle le cose semplici, quelle piccole gocce quotidiane che riempiono e che fanno felici davvero. Tutto questo come?

Sono dell’idea che fin da piccoli si possa dare un’impostazione di eticita’ e consumo critico nonostante la tenera eta’. L’accumulo, eccessivo, compulsivo, immotivato, porta alla minimizzazione e svalutazione repentina e immediata di tutto cio’ che circonda il bambino. Come adulti si tenta di intravvedere gli affetti che sono in secondo piano e ci si nasconde dietro montagne di costruzioni regalate o giochi telecomandati per colmare vuoti differenti e scusarsi, anche con se’ stessi. Regalare continuamente, accumulare senza rispettare il tempo per poter apprezzare, in alcuni casi credo sia un modo per giustificare mancanze affettive. Avere per le mani un gioco nuovo, un oggetto da scoprire, distoglie lo sguardo da tutto il resto, ma anche quest’ultimo, a sua volta verra’ soppiantato da un altro ancora. Un tira e molla, un usa e getta, troppo rapido.

E se avessimo meno, se dessimo piu’ tempo, affetto, stima, fiducia, rispetto, canto, mani, calore, voce, baci…le giornate come sarebbero?

Come potrebbero funzionare le lunghe ore pomeridiane  in casa? E’ giusto affidare sempre a schermi e surrogati i momenti di euforia e voglia di sconvolgere? Non credo sia la via, non credo sia giusto rifugiarsi dietro comodita’ labili che invece che accompagnare in modo poco invadente diventano onnipresenti e manipolatori di sogni e fantasie.

Con poco si puo’ fare tanto, non c’e’ bisogno di molto, un bambino e’ felice con il necessario.

Una mastella, un cartone e due nastri, uno ciascuno. Due macchinine stupende, tanta gioia, tante risate, corse e gare organizzate attorno al tavolo. Un tempo vero, passato giocando, immaginando, tempo felice, tempo che e’ stato apprezzato secondo per secondo.

E voglio continuare a vedere nei loro occhi la felicita’ di scoprire, la gioia delle piccole cose, la gioia della semplicita’, la gioia pura

La carta, un materiale fantastico per…….. con questo post partecipo all’immancabile staffetta!

373041_199209840192486_366191643_n

Con questo post partecipo alla “staffetta di Blog in Blog” , un vero rimpallo da blog in blog su un argomento che viene deciso di mese in mese e cheogni partecipante decide si sviscerare come meglio crede. Questo succede ogni 15 del mese.

La carta! Cosa non si puo’ fare con la carta? Un sacco di creativita’ puo’ essere espressa con le mani, piegando, attancando, ritagliando, colorando, rifinendo e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Insomma, un vero materiale versatile al 100%.

E’ nello stesso tempo un materiale “nobile” perche’ pur essendo un materiale anche di riciclo, quindi a basso impatto ecologico, puo’ essere economico e adattabile senza troppa fatica a diverse necessita’.

Noi usiamo spesso per colorare le fotocopie in esubero o stampe sbagliate che in ufficio vengono messi direttamente nel cestino, avendo un lato bianco sono ancora servibili, quindi perche’ non approfittarne?

In questi giorni pero’ la carta sta significando  molto di piu’ di una semplice attivita’ pratica ed educativa: sta significando volare, sta significando sognare, sta significando tanto tanto mistero ed immaginazione a non finire.

In casa nostra i fogli compaiono soprattutto nel corso della mattina per disegnare, accartocciare e trafficare a mani piene ma nel dopo cena ritornano !

Eh si, il dopo cena e’ il fermento della vitalita’ casalinga, la famiglia si ritrova. Scegliamo di cenare sempre tutti assieme, genitori e figli anche se il Belgio questo non vale per tutti. I genitori prima infatti si occupano dei figli, che andando a letto presto, possono lasciare lo “spazio vitale” ai genitori (almeno cosi’ dicono loro) . Io, personalmente, e noi come famiglia, lo troviamo bruttissimo. Molto spesso nelle case normali, l’orario di rientro da lavoro e’ attorno alle 18 o anche dopo, soprattutto se c’e’ da fare un pochino di strada per rincasare. Ma a quest’ora, secondo molte famgilie nordiche,  i piccoli sono gia’ stati lavati, preparati e sulla rampa di lancio per i sogni notturni. E i giochi? E i salti sul letto? E la cena insieme? Beh, come famiglia abbiamo scelto di condividere e partecipare tutti quanti alla serata, momento in cui tutti e quattro possiamo guardarci negli occhi e ridere.

Complice di giochi sono bimbi piuttosto assonnati, un lettone pronto, carta bianca e una matita colorata. Le storie prendono vita, dopo la nostra bella gita di famiglia a Disneyland Paris, la voglia di rivedere castelli, cavalieri e principesse e’ infinita. Basta la canzone di sottofondo “magic eveywhere” e la magia prendee vita. Due righe diventano un cuore, un puntino il cappello della fatina, un incrocio di linee un sontuoso abito regale. Principesse, elefanti volanti, tazze che girano veloci, il pese di Alice, un bianconiglio, il principe e cavalli. Tutto appare nei disegni, affollati di personaggi e fantasia. Noi, adulti e poco propensi a staccarci della realta’ abitudinaria della vita non vediamo che linee e invece loro no. Loro sognano, i piccoli, immaginano, sanno farci vedere oltre un segno, li dentro, dentro quella linea ci sono canti, suoni, colori, perche’ non li vediamo? Ecco perche’ ci piace star li, tutti insieme, vicini, a sognare con loro. Voliamo tutti, voliamo alto e voliamo insieme. In questo caso la carta ci e’ amica, una compagna di sogni.

Noi un castello lo abbiamo visto dal vero, ma lo rivediamo spesso, nelle nostre serate e prima di augurarci la buonanotte.

Un bel viaggio, tanto tanto speciale!

IMG_20121226_162500

Sognate, assaporate ogni momento insieme, e lasciamoci guidare dalle fantasie pure vere e alte!

Con questo post vi do appuntamento al mese prossimo, sempre il 15 del mese!

Mamma Avvocato- www.mammavvocato.blogspot.it

simona elle – http://www.simonaelle.com/search/label/Staffetta%20tra%20blog

Cinzia Diodati – www.beforeandafterhs.blogspot.it

Francesca Lancisi, Original Watercolour Paintings – http://www.francescalancisi.blogspot.com

Monica Viaggi e Baci – http://viaggiebaci.wordpress.com

Alessia scrap & craft – www.4blog.info/school

Monica e lo Scrapbooking –http://monicc.wordpress.com/category/di-blog-in-blog/

Mammerri www.mammerri.com

Federica Venturelli -Ventuone- http://micioabordo.blogspot.com

Federica MammaMoglieDonna http://mammamogliedonna.blogspot.it/

fiori e vecchie pezze – http://fiorievecchiepezze.wordpress.com

Idea Mamma – www.ideamamma.it

Il Pampano – http://ilpampano-designbimbi.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog

Diariomagicaavventura:http://lamiadolcebambina.blogspot.it/search/label/staffetta%20di%20blog%20in%20blog

Home sweet home www.homesweethome00.blogspot.com

Il sapore del sole www.ilsaporedelsole.it

MadreCreativa http://madrecreativa.blogspot.it/

Cristina http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.it/search/label/Staffetta%20di%20blog%20in%20blog

Pattibum http://pattibum.wordpress.com

The Family Company – http://familyco.wordpress.com/

Gaia racconta – http://gaia-racconta.blogspot.it/

Samanta Giambarresi – http://samantagiambarresi.wordpress.com/

Design Therapy – http://www.designtherapy.it/

La Diva delle Curve http://www.divadellecurve.com

Io mi piaccio http://iomipiaccio.blogspot.it

Elegraf http://elegraf77.blogspot.it/search/label/Di%20Blog%20in%20Blog

Giorgia di Priorità e Passioni : http://prioritaepassioni.blogspot.it/

Il mondo di Cì: http://ilmondodici.blogspot.it/

Monica: www.duemoritravelblog.com

GeGe Mastucola: http://gegemastucola.wordpress.com/category/staffetta-di-blog-in-blog/

Palmy di Learning is experience http://laproffa.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog

Daria di GocceD’aria: http://www.goccedaria.it/tag/goccedaria/staffetta%20blog.html

Vivere a piedi nudi http://vivereapiedinudi.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog

Passe-partout http://partoutml.blogspot.it/search?q=staffetta+di+blog+in+blog&max-results=20&by-date=true

Giusi Tandoi: http://www.emotionsmamy.blogspot.com

Gina Barilla: http://ginabarilla.blogspot.it

Ferengi in Bruxelles http://ferengibruxelles.wordpress.com/

Uberti Debora http://crescereduegemelli-debora.blogspot.it

Michela Palatucci http://www.home-trotter.blogspot.it

Mammamanager http://mammamanager.altervista.org

Olga Picara http://www.hobbyimpara.blogspot.it/search/label/dibloginblog

Mammefaidate http://www.mammefaidate.blogspot.it/search/label/Di%20blog%20in%20blog

Bodò. Mamme con il jolly http://www.bbodo.it/tag/di-blog-in-blog/

Accidentaccio http://accidentaccio.blogspot.com

Illustrando un Sogno: http://silviomacca.blogspot.it/search/label/Di%20Blog%20in%20Blog%20-%20Staffetta

Conlemaninel Sacher: www.conlemaninelsacher.blogspot.it

Ricetta per fare i colori a dita fatti in casa

Tutto cio’ che e’ nello specifico per “bambini” o che ha a che fare con il gioco, crescita o alimentazione costa tanto. Ovvio, una mamma non puo’ mica rischiare la salute del figlioletto comprando i colori a dita sottomarca…..con il rischio che ci siano chissa’ quali strani ingredienti dentro! (ho enfatizzato, ovvio) Per cui si spende e spande pur di non rimanere senza.

Ma se ce li facessimo noi?

Noi ne abbiamo avuti vari in regalo poi ho deciso di tentare e il risultato e’ davvero dei migliori.

Come fare?

3 cucchiai grandi di zucchero

mezza tazza di amido di mais

mezzo cucchiaio grande di sale

due tazze di acqua

Mettere tutti gli ingredienti in un pentolino e a fuoco basso, e sottolineo basso, scaldare fino a che non si addensano. Continuare a mescolare fino alla fine. Lasciare raffreddare leggermente ed aggiungere i coloranti alimentari.

Noi in vendita ne abbiamo trovati solo tre per cui la gamma cromatica non e’ molto ampia, ma non importa, ricetta provata, risultato ottenuto. Ora buon divertimento a noi e a chi vorra’ provare!

IMG_20130108_142624

 

Sicuramente dei colori economici, sicuri e a portata di tutti proprio perche’ facilmente realizzabili!

 

Come fare il ketchup fatto in casa

Sgranocchiando le gallette di riso pensavamo all’effetto “secchezza” che lasciano in bocca. L’ideale sarebbe spalmarle con qualcosa, ma cosa? Il nostro fiorente mercato offriva pomodori e pomodorini davvero belli e a buon mercato. Ne abbiamo approfittato. L’anno prossimo avremo anche uno spazio dispensa piu’ capiente quindi possiamo darci da fare!

Preparare il ketchup fatto in casa e’ semplice e abbastanza veloce.

Occorrono ingredienti freschi e avere ben in mente il gusto di quello che si vuole ottenere, non siamo amanti dei gusti dolciastri o agrodolci a cui invece preferiamo il piccante non aggressivo ma stuzzichevole.

1,5 kg di pomodori pelati biologici

1 cipolla bianca grande

paprika dolce in polvere

2 spicchi di aglio

50 gr di zucchero di canna

una carota(anche la buccia)

un mezzo gambo di sedano comprensivo di foglie

sale

olio evo

50 cl di aceto di vino

Come fare: ho usato la pentola a pressione per fare prima, sprecare meno ed essere piu’ efficace. Lavate bene tutte le verdure poi mettere: aglio trittato, cipolla sminuzzata, sedano e carota dentro la pentola a pressione con sale(due cucchiai grandi) e olio (30 ml). Aggiungere un pochino di acqua ma non troppa; un dito e’ abbastanza. Non coprite la pentola ma lasciate solo le verdure al caldino sul fornello per cinque minuti. Aggiungete poi i pomodori con altri 150-180 ml di acqua. Coprire e lasciare cuocere per una ventina di minuti abbondante da ebollizione.  Dopo che tutto e’ piu’ tiepido, frullate con il mini-pimer le verdure aggiungendo anche aceto, zucchero e due cucchiai di paprika dolce che non pizzica ma stuzzica. Se una volta terminata l’aggiunta di ingredienti il composto non e’ abbastanza denso potete aggiungere un cucchiaio di fecola di patate oppure rimettere tutto dentro un’altra pentola e lasciare cuocere fino a necessita’.

Questa volta non abbiamo conservato molto perche’ ci e’ piaciuto cosi’ tanto che lo abbiamo fatto fuori per meta’, ma riempiendo dei vasetti di vetro (tipo bormioli) e facendo il bangomaria, si puo’ avere in dispensa una vera crema stuzzicante al pomodoro, molto migliore delle tradizionali confezioni in vendita al supermercato o presenti nei fast food!

Questa e’ delizia!

Ecco qui

IMG_20121228_171027

Aggiungete ed aggiustate di paprika o altri ingredienti secondo i vostri gusti, secondo quello che vi piace.

Se non lo farete troppo “pungente” sara’ super gradito anche dai bambini, un modo eco e casalingo per mangiare con gusto.

Come riciclare le buste di plastica degli alimenti surgelati e farne una pochette!

Tante volte vorrei recuperare di piu’, essere piu’ attenta,avere una soluzione per sprecare quasi zero ma non e’ costantemente possibile-fattibile-temporaneamente parlando realizzabile.

Per cui, mi limito a disegnare idee nei pensieri e concretizzarle come e quando si puo’ e perche’ no, anche in funzione delle necessita’.

Mi serviva infatti un “porta badge” comodo per scarrozzarmi il tesserino personale del club . Voi direte, potevi mettertelo al collo con una cordicina, ma non e’ comodo! In palestra se corri ti saltella addosso, in piscina se nuoti ti infastidisce e nell’idromassaggio galleggia tra le bolle, quindi….urge bustina! In piu’ molto piu’ sicura e pratica.

Occorrente:

busta delgi alimenti surgelati

macchina da cucire e filo

bottone

Procedimento:

ho conservato la busta dei broccoli e l’ho lavata ed asciugata due volte. Ho tagliato le parti chiuse con saldatura ottenendo cosi’ un rettangolo di plastica con una linguetta superiore (che potrebbe anche non esserci nel caso decidiate per esempio di applicare una cerniera). Poi ho sagomato con le mani la busta finale che avrei voluto ottenere (misure e forma). Da li sono partita a cucire ripiegando all’indietro (sul retro) i bordi o all’interno le parti che sarebbero state in vista, lasciando in evidenza solo la cucitura.

Ho scelto un filo carino, un bel bottone e sul davanti, una volta creata la pochette ho tagliato un’asola (potete anche tagliare semplicemente e rinforzare con uno zig zag l’apertura), e attaccato alla parte superiore il bottone.

Ecco qui, la pochette porta badge e’ finita!

Economica, ecologica, riciclata, veloce da farsi, pratica e soprattuto molto molto originale! Nessuno potra’ confondersi prendendo il mio badge! 🙂

Ah, si puo’ giocare molto con le misure, io ho scelto una grandezze necessaria per mettere anche i badge dei bimbi nelle nostre giornate in piscina!

IMG_20121223_155727

 

IMG_20121223_160711

 

IMG_20121223_160801

 

IMG_20121223_162836

 

Buon recupero con inventiva!

Lui fa i capricci e tu lo vizi.

Mi sono scontrata con una cultura che, per alcuni versi, puo’ sembrare avanti anni luce rispetto a noi per servizi proposti ed inizizative guidate che accompagnano la famiglia durante la geniorialita’, invece per altri tanto retrograda e superficiale. Tutto il mondo e’ paese e la cultura del distacco propinata a destra e a manca da schermi, pubblicita’, eventi e, ciliegina sulla torta, pediatri (spesso), rimane in voga e prende piede sempre di piu’ in una societa’ che non sembra avere il tempo giusto da dedicare ai piccoli.

Una domanda pero’ me la faccio, nella maggior parte dei casi, per non far di tutta un’erba un fascio, un figlio e’ stato voluto, o tantomeno gli e’ stato concesso di arrivare e normalmente da persone adulte! Possibile che ancora oggi, alle soglie del “teletrasporto” si pensi ancora che i piccoli d’uomo siano finti e non liberi di esprimere sensazioni emozioni e bisogni quando lo desiderano? Adesso devi tacere perche’ e’ ora  di fare la nanna, ora apri la bocca perche’ e’ ora di fare la pappa.  A volte si agisce postponendo i nostri istinti alle imposizioni indirette esterne che sottili arrivano nelle menti dei genitori. Devo dormire e riposare bene sempre, mamma e papa’ devono avere la loro intimita’ altrimenti la coppia potrebbe subire un duro colpo, i bambini si devono abituare a stare soli anche previo il pianto, dimostrare troppo affetto potrebbe rendere i maschietti delle femminucce e le bimbe delle viziatelle stimoline pretenziose. Ascoltare non e’ concesso, troppa fretta per lavorare, uscire, fare compere, divertirsi, social network, telefono, I (qualcosa, c’e’ di tutto), e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

Ma se fossimo nati a Bali, dove i piccoli una volta venuti al mondo non toccano terra per almeno il primo anno di vita? Avremmo fatto della cultura il nostro stile di vita o ci saremmo opposti? Forse trasferendo la situazione che si ripete ad ogni nascita da qui a la’, avremmo scelto di seguire il “come fanno tutti” . La cultura radicata in noi ci avrebbe fatto agire secondo tradizione ma il sostegno sarebbe stato differente credo. In oriente infatti i nuclei famgliari si uniscono e si stringono attorno ad una nuova nascita per dare sostegno ai neo genitori ed aiutarli nel portare avanti il loro cammino in modo snello, dando presenza e costante supporto. Le donne trasmettono saperi di maternage e tutto quello che serve per una buona crescita felice.

L’occidente, il brillante ed avanzato per eccellenza, promuove sconti e pubblicita’ per latti artificiali, svezzamento precoce, stupende camerette con tanto di armadio quattro stagioni per neonati, accessori vari per madri e bambini, tanta informazione su niente e niente di qualcosa. Ci si ritrova sole a casa a spulciare pagine internet per trovare numeri verdi, per parlare con una voce metallica che possa darci qualche consiglio pratico e per trovare un minimo di sostegno. Ma dopo un po’ ti scocci! E quando senti di aver ormai fallito in qualcosa inizia trovare qualche risposta e ti vien voglia di mandare tutto al diavolo.

Credo che in questo caso il problema non sia nell’essere genitore ma nel voler essere qualcosa che la massa ha deciso per noi. Un passo indietro a volte puo’ essere provvidenziale. Ci sono modelli che funzionano nella singolarita’ dei casi, stili di genitorialita’ che vengono intrapresi in modo diverso, in maniera naturale e non per questo criticabile. La “naturalezza” infatti e’ soggettiva, ogni punto di vista deve essere rispettato e supportato non divelto e denigrato. La naturalezza sta nell’essenza del COME ci si approccia al cambiamento, se viene da se’, se vai perche’ detro di te sai. Forse si dovrebbe operare per permettere alle coppie di non sentirsi mai spaesati o diversi nel seguire scelte dettate dall’istinto.

Diventare genitori  implica un’importante sconvolgimento nelle priorita’ di vita, e secondo me, senza nulla togliere al volersi bene come persona, il superfluo puo’ attendere. Una delle tante sfumature della vita genitoriale sono le occhiaie da sonno arretrato, il mal di schiena da sonno condiviso, il bruciore di stomaco per pasti saltati. Beh fa parte del gioco e si accetta tutto questo se siamo noi a sceglierlo. Se invece le occhiaie derivano da sonno arretrato si, ma a causa di un pianto sgolato perche’ devo a tutti i costi mettere a dormire tutto solo mio figlio come dice il pediatra o la vicina di casa, beh allora capisco che tutto diventi piu’ difficile.

Il tentativo pero’ non e’ mai ammesso perche’ capirsi vicendevolemente vivendosi per una neo famiglia non e’ ammesso. Infallibilita’ e controllo totale su tutto deve per forza essere garantito in ogni momento e la causa di pianti o reclami viene sempre buttata li: lui fai i capricci e tu lo vizi. Credo che ci siano tanti aspetti da valutare, ogni situazione e’ a se’ e ogni famiglia, sul divenire, deve sentirsi proprietaria di una conoscenza che non deriva da fonti estrerne e da condizionamenti vari ma solo da cuore e pancia.

balimammerri
Io a Bali. Accanto a me una mamma con il suo piccino ovviamente portato!

Struccante naturale fai da te

 

Posso solo dire di essere felice di aver tentato di preparare questo struccante perche’ oltre ad essere davvero efficace ed economico mi ha risparmiato un sacco di problemi di pelle, sono allergica al nichel contenuto nella maggiorparte dei prodotti cosmetici…

In cosa consiste e come prepararlo: (vediamo le dosi per struccante/creama purificante per almeno una settimana-dieci giorni)

prendete un vasetto di ioghurt bianco nature (cioe’ senza zuccheri aggiunti)

un limone

pellicola trasparente per alimenti e un vasetto di vetro (magari riciclato, io ho usato quello vuoto della crème brulée)

Come fare:

mettete lo ioghurt dentro il vasetto di vetro e aggiungete il succo del limone spremuto filtrandolo (cioe’ senza semini o particelle di polpa). Mescolate fino a rendere tutto omogeneo.

Coprite con una pellicola di plastica e conservate in frigo.

Rimescolate ogni volta prima dell’utilizzo ed applicate con un batuffolo di cotone!

Serve anche come crema purificante e astringente grazie all’azione del limone!

Un’idea economica, ecologica e naturale per prendersi cura della propria persona…

 

images

Come riciclare il pane e farne una torta vegana al cacao

Il pane e’ generalmente un alimento del quale non si riesce a far a meno, ma, spesso, capita che ne avanzi un po’.

Personalmente non amo molto buttarlo perche’ lo trovo utile per altre preparazioni. Ieri sera il barattolo in cui lo conservo grattugiato era strabordante e nel dover decidere che dolce fare per i nostri ospiti ho preso la situazione in mano! Lo dovevo usare!

Ho deciso di fare di Marco, Cristina, mio marito e i bimbi le mie cavie sperimentatrici nonche’ primi critici della nuova ricetta.

Ecco qui:

300gr di pane grattugiato

500 ml di latte di mandorle

4 cucchiai di cacao amaro

una manciata di mandorle tritate e sbucciate

una manciato di nocciole tritate e sbucciate

scorza grattugiata di un limone

6 cucchiai di zucchero di canna

Procedimento:

mettere il pane in una terrina e aggiungere il latte tiepido. Poco alla volta aggiungere anche tutti gli ingredienti rimanenti senza un ordine preciso. Il composto deve essere morbido ma non troppo, nel caso aggiungere un po’ di pane ed aggiustare di zucchero.

Foderare una pirofila di carta forno e stendere dentro il composto, livellare in superficie e se volete aggiungere un altro po’ di zucchero che con il caldo del forno si caramellera’.

Infornare a 180° per circa mezz’oretta.

La torta rimarra’ piuttosto compatta, il gusto non e’ dei piu’ dolci ma e’ piacevole. Insomma, un bel modo per togliersi uno sfizio senza troppi sensi di colpa!

Guardate come e’ venuta!

tortadipanemammerri

Le mie cavie ospiti, possono confermare, hanno apprezzato, e le mie cavie non ospiti continuano ad apprezzare spazzando via le bricioline!

Che dire, provate a farla anche voi!

E intanto avete riciclato, riadattato e gustato un buon dolce casalingo veloce e leccornioso. A seconda delle preferenze aggiungete ingredienti, la preparazione si addice molto.

La frutta e i bambini

Tante volte mi sono chiesta : tutti dicono di no, perche’ noi a quintalate?

Mi spiego meglio: alla domanda, “ma tuo figlio mangia la frutta?” in tanti rispondono di no ma noi non possiamo di certo dirlo!

Tantissimi genitori si preoccupano per la salute dei loro bimbi perche’ faticano a mangiare frutta. Io nelle discussioni intavolate li per li ascoltavo poi mi autodicevo “cavolo io sono cosi’ fortunata”. Noi siamo ghiotti, ma ghiotti davvero di frutta. Fin da piccolissimi l’interesse era verso quel qualcosa che mangiavano anche mamma e papa’, fresco e dolce.

Cambiano le stagioni e cambiano anche le tipologie di frutta ma tutto viene mangiato, dal piu’ amaro al piu’ dolce. I bimbi succhiano il limone come se nulla fosse, divorano fragole, puliscono mandarini a raffinca, sbucciano cachi, tolgono le noci da guscio, sgranocchiano uva. Bevono spremute fresche e succhi che facciamo con la ricetta della nonna.

Ogni bimbo ha i propri gusti ma credo che quello che vedono sia per loro di primaria importanza per prendere delle abitudini simili. Se sulla tavola la frutta e’ presente e mamma e papa’ la mangiano il piccolo probabilmente sara’ piu’ interessato nell’assaggiarla, nel toccarla, nel sentirla. Se non compare mai, se non viene proposta e se soprattutto i  piu’ grandi maestri di vita dei piccoli non la mangiano, perche’ dovrebbero farlo loro?

Proposta in un piatto colorato, pulita e pronta per essere mangiata potra’ essere un piatto invitante per gli occhi e non solo. Quanti giochi con i mandarini nascosti sotto le labbra o con i chicchi di uva nelle guanciotte. Beh qualche gioco e poi via! Piatto pulito!

Ecco qui la merenda della domenica pomeriggio

 

 

Preferire la frutta si stagione sempre! Ora l’autunno di concede mille sapori e altrettanti colori, come resistere! Un pieno di vitamine, fibre e dolcezza!

Sulla nostra tavola compare sempre a fine parto o per uno spuntino fuori orario come e’ successo questa domenica pomeriggio in cui non ho resistito e ho fotografato tutti questi bei colori! In fondo ora ho cappito di non aver fatto nulla di speciale per far si che i bimbi si interessassero a mangiarla, hanno visto noi! Maestri di vita per azioni si, ma anche per le buone e sane abitudini alimentari!

 

 

Come far i timbrini per bambini in casa con materiale di recupero. Riusare le spugne e l’anima del nastro adesivo!

Proprio sabato sera dicevo ad alcuni amici che sto cercando di vedere tutto cio’ che scarto con no sguardo un po’ diverso, del tipo: ” e con questo cosa potrei farci?”

Mi rendo conto che anche dietro a cose che butteremmo via alla velocita’ della luce possono esserci numerosi idee da realizzare, beh perche’ non provarci?

Abbiamo finito il rotolo di nastro adesivo da pacchi, quelli che hanno l’anima in cartone bello spesso e ho deciso di tenerlo. Qui in casa il “must” dell’ultimo mese sembrano essere i colori per cui ho pensato un pochino. Avrei voluto farci dapprima qualco’altro poi mi e’ venuta un’idea! Un rotolo per timbrini in serie!

Nel frattempo stavamo buttando via anche le spugne da pulire il lavandino

Occorrente:

anima del nastro adesivo

spugne

cartone di recupero

colla vinilica, forbici, colori e pennelli

fogli

Procedimento:

abbiamo conservato l’anima del nastro adesivo e ritagliato dalle spugne e da un altro pezzo di cartone che avanzava delle formine, qualche cuore e quattro nuvolette. Abbiamo attaccato queste figure sul contorno dell’anima che ci fara’ da base per i timbrini con la colla vinilica. Con i colori a dita che fin’ora sono stati ottimi compagni di lavatrici abbiamo colorato solo la parte in rilievo e quindi solola figura che abbiamo attaccato. Una manina dentro al buco e via!

Il risultato e’ nettamente migliore usando una spunga perche’ imbevuta di colore rilascia sul foglio una sagoma molto piu’ carina. Ma non e’ il risultato ottimale che ci interessa, bensi’ aver passato un po’ di tempo insieme e aver avuto la soddisfazione di qualche “mamma uauuu”!

 

Veloce, economico ed ecologico.

Buon bricolage a tutti

 

 

La casa e IL Natale

Con questo post partecipo alla “staffetta di Blog in Blog” , un vero rimpallo da blog in blog su un argomento che viene deciso di mese in mese e cheogni partecipante decide si sviscerare come meglio crede. Questo succede ogni 15 del mese.

Quando ho letto il titolo dell’argomento novembrino ho subito provato un po’ di malinconia e sottile tristezza perche’ quest’anno il Natale sara’ per noi molto particolare.

Come molti di voi gia’ sanno non abitiamo piu’ in Italia da un po’ ma questo e’ il primo Natale che passeremo da”italiani residenti all’estero”.

Quando penso al Natale mi viene in mente la stufa in maiolica die miei genitori, la cena sobria ma curata preparata da mia madre, la S.Messa della sera e la neve che scende sul mio cane Poldo e i miei bambini in cortile. Ognuno prepara il Natale come meglio ritiene ma per noi e’ una ricorrenza piu’ che altro spirituale ed interiore. E’ un momento di unione, di riflessione e di comunione reciproca e la casa in cui lo si trascorre fa da nido.

La casa. Ma e’ possibile essere cosi’ attaccati alla tangibilita’? Eppure sono adulta a volte mi son chiesta. Molti attorno a me sembrano non capire e lodano le imprese di viaggiatori arditi partiti con una pancia e un bimbo piccolo alla ricerca di quel qualcosa che potremmo provare a raggiungere. Beh, eppure casa mia e’ casa mia.

Casa mia e’ dove e’ rimasta la mia radice, i miei genitori, mia sorella figlio marito, la nonna.

Casa mia e’ dove passavo di taglio tra tavolo e muro con il pancione, casa mia e’ dove ho la doccia che mi ha fatto da rifugio in travaglio, casa mia e’ dove girovagavo in attesa della loro nascita, casa mia e’ dove ho portato i miei figli in fasce, casa mia e’ la loro prima camera, casa mia e’ quella che abbiamo colorato nelle domeniche invernali, casa mia e’ dove abbiamo passato la prima notte di matrimonio, casa mia e’ dove abbiamo pulito dagli scherzi degli amici.

Non i muri ma i ricordi fanno della casa un pezzo di me.

Il Natale, e’ una ricorrenza intima, introspettiva e il sol pensiero di non poterla passare dentro quei mri che racchiudono anni e emozioni intense mi logora.

Per ora qui a Bruxelles vediamo luci, regali appesi ai lampioni e slitte agli incroci, un gran sfavillio di colori. Pero’ dentro il cuore pensiamo a quando saremo li, entreremo dalla porta e non troveremo piu’ quello che era nostro e che abbiamo portato via con noi. Ma i ricordi quelli si, oh si che ci sono. E l’abbraccio di chi vogliamo ci sara’. Sara’ Natale per davvero.

Non e’ la concretezza e il toccar con mano che manca, e’ il ricordo di attimi importanti che ci hanno costruito l’esistenza e che una volta li saranno piu’ forti, e’ la tristezza di potersi dimenticare di qualcosa ma so che non sara’ cosi’.

Per ora solo una piccola ghirlanda in feltro  e carta e’ stata messa in cantiere. Avro’ modo di augurarvi buon Natale piu’ avanti!

Per farla, ritagliate dei rettangoli abbastanza alti in feltro e ripiegateli in due cercando di darl loro la forma di un cono ritagliando poi la parte in eccesso, incollate e decorate! La sommita’ sara’ aperta per cui potete infilarli uno sull’altro. Per distanziarli fate un nodino alla corda, decorate ed appendete! Buon lavoro!

Riporto qui di seguito l’elenco di tutti gli altri blog che partecipano alla staffetta! Fateci un salto! E se vi e’ piaciuto, oppure no o semplicemente avete voglia di lasciare un vostro pensiero fatelo pure qui, ne saro’ felice.

L’appuntamento sara’ il 15 dicembre con un altro argomento di cui parlare!

Buon inizio di preparazione natalizia a tutti…

Casa Organizzata – www.4blog.info/casaorganizzata

Samanta Giambarresi – http://samantagiambarresi.wordpress.com/

Sanzio e Monica Tosi – www.monicc.wordpress.com

Iridi a stelle e strisce – http://ita2usa.blogspot.com

Parola di Laura http://paroladilaura.blogspot.it

Una Mamma nel Web http://unamammanelweb.blogspot.it

Bimbiuniverse http://bimbiuniverse.blogspot.com

Original watercolour paintings and more www.francescalancisi.blogspot.com

simona elle – http://www.simonaelle.com/search/label/Staffetta%20tra%20blog

stellegemelle – http://www.stellegemelle.com/search/label/di%20blog%20in%20blog

Cristina – http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.it/search/label/Staffetta%20di%20blog%20in%20blog

Io mi piaccio http://iomipiaccio.blogspot.com

Pattibum http://pattibum.wordpress.com/tag/di-blog-in-blog-2/

Accidentaccio http://accidentaccio.blogspot.com

Gina Barilla – http://ginabarilla.blogspot.it

Home sweet home – www.homesweethome00.blogspot.com

Quello Che Una donna Dice-http://quellocheunadonnadice.blogspot.it/

Anna Disorganizzata – http://disorganizzata.blogspot.com/

Design Therapy – http://www.designtherapy.it/

fiori e vecchie pezze – http://fiorievecchiepezze.wordpress.com

ParoleCheNonHoDetto – http://parolechenonhodetto.wordpress.com/

Ma la notte no! – http://www.ma-la-notte-no.blogspot.it/

Il mondo di Cì – http://ilmondodici.blogspot.it/search/label/staffetta%20blog

Uberti Debora  http://crescereduegemelli-debora.blogspot.it

Passe-partout http://partoutml.blogspot.it/search?q=staffetta

mamma studia http://www.mammastudia.blogspot.it/search/label/staffettadibloginblog

Il blog di mammaGabry http://leoperedimammagabry.blogspot.it/

Viaggi e Baci: www.viaggiebaci.wordpress.com

Per mille cammelli! http://permillecammelli.blogspot.it/

Passavosullaterraleggera – http://passavosullaterraleggera.blogspot.it/

Il caffè delle mamme http://www.ilcaffedellemamme.it/tag/di-blog-in-blog/

Essenza Burrosa http://curwitchlicious.blogspot.it/search/label/staffetta

I Viaggi dei Rospi http://www.iviaggideirospi.com/search/label/Staffetta%20di%20Blog%20in%20Blog

Vivere a piedi nudi http://vivereapiedinudi.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog

Diario magica avventura: http://lamiadolcebambina.blogspot.it/

Con le Mani nel Sacher: http://www.conlemaninelsacher.blogspot.it/

GocceD’aria: http://www.goccedaria.it/tag/staffetta%20blog.html

IlMioSuperpapà: http://ilmiosuperpapa.blogspot.it/

La casa sulla scogliera: http://www.lacasasullascogliera.blogspot.it

Home-Trotter: http://www.home-trotter.blogspot.it

Bloc-Notes Ostuni http://www.ostunimagazine.com

Gina Barilla – http://ginabarilla.blogspot.it

Gaia – http://gaia-racconta.blogspot.it

Olga Picara http://hobbyimpara.blogspot.it

Mammerri www.mammerri.com

Pesempremamma http://persempremamma.blogspot.it/search/label/dibloginblog

Verdeacqua http://ahsonounamamma.blogspot.it/

Elegraf http://elegraf77.blogspot.it/search/label/Di%20Blog%20in%20Blog

MAMMACHECASA! http://mammachecasa.blogspot.co.uk/search/label/Staffetta%20Di%20blog%20in%20blog

Bodò. Mamme con il jolly http://www.bbodo.it/tag/di-blog-in-blog/

Nenè, l’architetto in salopette http://nenelarchitettoinsalopette.blogspot.it

Cardamom http://www.designcardamom.blogspot.it/

UnaNessunaCentomila http://scrivodiciochevivo.blogspot.it/

Chef Home Made http://thechefhomemade.blogspot.it/

Priorità e Passioni http://prioritaepassioni.blogspot.it/

Mammefaidate: http://mammefaidate.blogspot.it/search/label/Di%20blog%20in%20blog

Idea Mamma: www.ideamamma.it

A dicembre!

Amaca fai da te con una fascia portabebe’ e un tavolino

Piace anche ai grandi, sentirsi dondolati, lasciarsi avvolgere e sentirsi li sospesi e contenuti; un vago ricordo della vita in pancia, del movimento non preventivato, dell’accoglienza.

Tanti sono gli accessori che permettono di creae un angolo speciale per i bimbi, un dondolino sollevato, un’amaca. Eppure tutti mi sembrano troppo pericolosi e eccessivamente commerciali anche se lo ammetto, Ikea ha anche per questi giochi un prezzo vantaggioso!

Cosi, come solito, abbiamo pensato di provare a far da noi qualcosa che avremmo voluto avere ma che allo stesso tempo fosse economico, che non ci facesse perdere spazi e perche’ no, che fosse fatto con qualcosa che avevamo sotto gli occhi!

L’idea e’ partita grazie alla fascia portabebe’. Una in particolare a cui sono molto affezionata; morbidissima, calda e resistente. Perche’ non farne un’amaca monta-smonta? Legandola ad un tavolino quadrato abbiamo ottenuto esattamente quello che cercavamo.

Un posto sicuro dove poter accucciarsi la sera e leggere le favole, un nascondiglio per coccole mordi e fuggi e una tana per sgranocchiare noccioline indisturbati.

Ecco qui la nostra amaca fai da te!

Realizzata solamente con una fascia portabebe’. Grazie fascia, ancora una volta.

 

 

Beata lei! e buone coccole!

 

 

 

 

 

 

 

Come riciclare i contenitori delle uova. Attivita’ per bambini. La caccia al tesoro fai da te!

In autunno sono tanti gli spunti che la natura ci da per creare giochi ed attivita’ divertenti. Da bimba mi ricordo che amavo raccogliere le pigne, le foglie e le ghiande. Ne raccoglievo delle tasche piene e non ero mai soddisfatta della caccia! Tenevo tutto in una scatola e giorno dopo giorno le guardavo , le mescolavo, le rigiravo, solo per il puro piacere di fare e stare all’aria aperta.

Per i miei bimbi e’ uguale, tasche piene di ghiande, bastoncini e foglie cadute. Ma oltre alla pressa per le foglie e una scatola per pigne e ghiande, puo’ esserci un modo per catalgare e conservare giocando?

Ho pensato di organizzare una caccia al tesoro ecologica! Mi piace molto recuperare i contenitori delle uova perche’ il loro cartone si presta davvero ad innumerevoli usi! La sua consistenza e composizione lo rendono anche abbastanza resistente all’umidita’, ecco perche’ ho deciso di trasformarlo in un catalogatore di piccoli pezzi autunnali.

Cosa occorre:

un contenitore per le uova, piu’ grande e’ piu’ pezzettini potrete raccogliere! (altrimenti preparatene alcuni…)

foglio stampato con le immagini dei pezzettini da recuperare

bimbi!

Procedimento: ci siamo fatti un giretto come solito per il parco e ho osservato cosa i bimbi avrebbero potuto cercare e trovare li passeggiando. Ho stampato su un foglio bianco le immagini degli obiettivi da ricercare e via! Alla ricerca!

Ecco qui il nostro contenitore-catalogatore fatto con il porta uovo. Riciclato, economico, didattico. Un bel modo per divertirsi con pezzi semplici, non costosi e pratici.

 

 

 

Sara’ molto facile per i piccoli ricercatori di foglie consultare, aprire e catalogare!

Buona caccia al tesoro a tutti!

 

 

Biglietto di auguri 3D da fare con i bimbi.

Per augurare buon compleanno, buon natale, buona festa, buon onomastico o semplicemente per scrivere delle belle parole a mamma papa’ o nonni ecco qui un bigliettino molto semplice da fare con i bimbi molto velocemente

Occorrente:

un foglio A5 colorato

un foglio A6 colorato diversamente rispetto all’altro

pennarelli

colla

Procedimento:

piegare a meta’ il foglio A5 dandogli la classica forma a biglietto. Con il foglio A6 creare una piccola fisarmonica di carta alternando le pieghe. Si formera’ un ventaglio colorato. Attaccare il ventaglio al biglietto da entrambi e lati. Mantenere chiuso il biglietto per permettere alla colla di fare presa e fissarsi in modo corretto.

Disegnare la sagoma di una bimba o di qualsiasi altra cosa ci viene in mente! Noi abbiamo disegnato anche un ippopotamo e l’effetto e’ stato davvero molto carino!

Ecco qui il nostro biglietto augurale fai da noi!

 

Potete utilizzare fogli scartati da ritagli, copertine di giornali vecchi, opuscoli sparsi per casa, il risultato sara’ comunque bello e sicuramente molto originale! Potete quindi riciclare riadattare e donare nuova vita ad oggetti che altrimenti avreste scartato!

 

Fantasmini di Halloween con materiale riciclato. Lavoretto da fare con i bimbi!

Si sta avvicinando la festa di Halloween! C’e’ aria di fantasmi in giro…

Pur non amando le feste commerciali ovunque vai trovi streghe, fantasmini, zucche intagliate, con immensa ammirazione dei piccoli.

Quindi ci siamo detti: perche’ non fare anche noi qualcosa ma con materiali di riciclo e senza coperare nulla di piu’ rispetto a cio’ che abbiamo?

Qui le sere sono fredde per cui l’ideale era trovare qualcosa che potevamo guardare anche dal finestrone! Trovato: un fantasmino lanterna!

Abbiamo riciclato i barattoloni del succo di arancia spremuto freco che settimanalmente andiamo a comperare e abbiamo ottenuto dei carinissimi fantasmini!

Occorrente:

barattoli in plastica vuoti, qualsisi forma e colore (agli scuro potrete applicare occhi di carta)

pennarelli indelebili

lucine

Procedimento:

molto semplice ma d’effetto, abbiamo preso i barattoli vuoti e abbiamo dato loro un volto disegnato occhi e bocca. Abbiamo messo dentro delle lucine da albero di natale ricavando un piccolo buchino nel retro. Abbiamo attaccato alla corrente e da daannnnnn

Molto carini e spiritosi (in tutti i sensi)!

Un bel modo per imbastire un’attivita’ creativa con i piu’ piccini senza spendere e spandere. La semplicita’ creativa, l’astuzia e l’ingegno gratificano sempre!

 

15 ottobre 2012, giornata mondiale dell’alimentazione.

Oggi ricorre la prima giornata mondiale dell’alimentazione: all’Ara Pacis di Roma prendera’ vita “primo non sprecare” un light lunch contro lo spreso alimentare organizzato in collaborazione con Last Minute Market, lo spin off dell’universita” di Bologna, Caterpillar radio e lo chef Filippo La Mantia ai fornelli.

Verranno utlizzati cibi di recupero dagli sprechi e prodotti a chilolometri zero.

Lo spreco alimentare è uno scandaloso paradosso del nostro tempo: mentre vi è la necessità di aumentare la produzione di alimenti almeno del 70% nei prossimi anni per nutrire una popolazione che conterà 9 miliardi nel 2050, nel mondo si spreca più di un terzo del cibo che viene prodotto. Se si potessero recuperare tutte le perdite e gli scarti, si potrebbe dare da mangiare, per un anno intero, a metà dell’attuale popolazione mondiale: 3,5 miliardi di persone.

Lo spreco alimentare riguarda tutti i passaggi che portano gli alimenti dal campo alla tavola e colpisce indistintamente tutti i Paesi del mondo: in quelli in via di sviluppo  ;6-11 kg pro-capite nel 2010 secondo FAO, e in quelli sviluppati  tra distribuzione, ristorazione e consumo domestico  sprecano 95-115 kg a testa, secondo FAO. L’Unione Europea con 180 kg pro-capite e l’Italia con 149 kg pro-capite risultano sopra la media dei Paesi sviluppati.

Questi dati preoccupanti portano dietro un continuo impoverimeto delle popolazioni arretrate e un continuo aumento dello spreco da parte cosi’ detti “sviluppati” che se forse lo fossero davvero avrebbero la sensibilita’ di avere a cuore un’alimentazione sana, ecologica, economica, sostenibile e solidale.

Un anno contro lo spreco e’ un’iniziativa realizzati da numerosi partener ed in collaborazione soprattutto con Last Minute Market, il quale opera in diverse regioni italiane e si occupa della prevenzione dei rifiuti e riutilizzo a fini sociali applicnado concretamente i principi del Km Zero e della filiera corta: si raccoglie e si consuma in una zona ristretta di territorio ed entro un raggio di pochi chilometri.

Tanto se ne parla e tanto si organizza ma ad oggi i risultati raggiunti possono contarsi sulle dita di una mano (forse).

Tutti nel nostro piccolo possiamo aiutare ed aiutare noi stessi attraverso autoproduzione, consumo critico e acquistando da produttori locali. Una piccola briciola che pero’ potrebbe restituire un gran pezzo di pane a chi ancora oggi non l’ha e sognerebbe tanto quelli che noi chiamiamo “sprechi”.

Vi rimando ad una ricetta carina che ho sperimentato il mese scorso per riutilizzare le bucce delle verdure e farne dolcetti davvero buonissimi!

Insegnare a non sprecare ai nostri bambini e’ il primo passo per l’educazione di un futuro adulto rispettoso di se’ e degli altri. Non dimentichiamoci che i primi laestri di vita dei piccoli siamo noi genitori!

 

Buon consumo a tutti!

Come riciclare i contenitori delle uova. Attivita’ con i bambini. 2

Ultimamente sono un po’ fissata con il riciclo di cose che trovo disperse sul piano cucina. Guarda caso i piccoli sono sempre interessati da questa scatolina leggera che e’ il contenitore delle uova. Aprono e chiudono, riaprono e richiudono. Un gran lavorare.

Dopo la maschera da uccellino vi presentiamo il gufetto di cartone riciclato!

Con la parte su cui adagiano le uova ritagliare gli occhi, con il coperchio il corpo sagomando anche le ali e i piedi.

Incollare le due parti con un pochino di colla e co-lo-ra-re!!!!

Eccoci al lavoro!

E intanto ci siamo divertiti, abbiamo passato il tempo in modo costruttivo, abbiamo risparmiato e riciclato!

Sbizzarritevi e magari inviateci i vostri lavoretti!!!

Mammerri su IoGenitore.it

Con grande entusiasmo ho accolto la notizia stamattina e con altrettanto entusiasmo annuncio anche qui sul blog l’uscita su  IoGenitore  di un’intervista che mi ha come protagonista!

Ecco qui il link a cui collegandovi potrete trovarla!

Intervista a Mammerri

Correte a leggere!

Un abbraccio a tutti e grazie.

 

Speriamo che questo sia solo l’inizio di un lungo cammino!

Tutorial per costruire un seggiolino morbido per neonati adatto al carrello-bici

Purtroppo non ho le foto della “strada-facendo” in quanto mi sono evoluta tecnologicamente parlando solo dopo averlo costruito.

In ogni caso ho qui le foto abbastanza chiare per una buona riuscita!

Il problema dei carrelli bici è spesso trovare un adattatore per i bimbi piccini, per farli stare comodi e in sicurezza. Sul mercato si trovano modelli molto molto costosi, per cui anche questa volta abbiamo deciso di arrangiarci e pedaliamo divertendoci alla grande!

Abbiamo preso un pezzo di gomma piuma e lo abbiamo sagomato a triangolo per dare l’inclinazione al bimbo, favorendo la sua posizione seduta e non sbilanciata in avanti.

Abbiamo tagliato il triangolo in corrispondenza del laccio che passa in mezzo alle gambine del bimbo per evitare lo scivolamento

 

Abbiamo poi ritagliato una striscia lunga circa 60 cm e larga 10 che abbiamo piegato a ” U ROVESCIATA” e fissata con una normale cucitura alla base (triangolo).

Abbiamo poi rivestito il tutto con del pile colorato tagliando i pezzi e poi assemblandoli a mano con ago e filo.

Sulla parte dello schienale abbiamo ricavato due altri fori per far passare gli spallacci di sicurezza. E li abbiamo rinforzati in corrispondenza delle asole con un tessuto sul rovescio.

 

 

Buon giro in bici di famiglia!

 

Evitiamo le carote baby

In Italia ancora non le avevo viste al supermercato ma qui spopolano alla grande!

Sono le baby-carrots, carote piccolissime, lisce e all’occhio davvero perfette.

Assodato che mi compro le carote dal contadino che le vende al mercato, se avessi la fortuna di avere un orto più grande (ma ahimè ho solo i vasetti) le pianterei addirittura, non è il mio caso ma il dubbio me lo sono posta: o sono OGM  o come cavolo fanno a nascere così?

Poi mi sono messa alla ricerca e sul sito GreenMe ho trovato qualche utile informazione, se non altro per continuare ad evitarle.

Le carote piccoline sono infatti il risultato di lavorazioni lunghe e laboriose sulle carote “scarto” che vengono considerate come tale solo per essere storte o bugnose. La lavorazione per creare delle carotine piccole e perfette è molto dispendiosa a livello energetico per cui non si può di certo dire che siano “eco-friendly” e in più sembra che contengano tracce di cloro e antibatterici vari spruzzati per mantenerle fresche più  a lungo.

Meglio le carote con il ciuffo al mercato!

 

 

Svenimento di massa davanti all’H&M di Bruxelles.


Un gruppo di venti persone facenti parte del gruppo “achACT” si è radunato davanti allo store della centralissima Rue Neuve della capitale d’Europa mettendo in atto un piano: uno svenimento di massa con tanto di medici fasulli e non (qualcuno ci è cascato…)

L’intento era di richiamare l’attenzione sugli svenimenti e malori che hanno colpito nel 2011, ben  2400 lavoratori. Gli stabilimenti dove si sono verificati gli episodi e dove purtroppo ancora continuano a verificarsi sono situati in Cambogia e sono quelli dove note marche come H&M, Zara, Gap e Levi Strauss & co si riforniscono abitualmente perchè laggiù hanno il 98% della produzione.

I salati dei lavoratori sono così bassi da non permettere uno stile di vita sano per loro stessi e per le loro famiglie. Le calorie che riescono ad introdurre giornalmente con il cibo non sono sufficienti da poter far superare una giornata intera di lavoro.

H&M, Zara, Gap e Levi Strauss & Co sono i più grandi compratori di abbigliamento in Cambogia per cui, dice achACT “si devono assumere la responsabilità di pagare uno salario VITALE!”

 

Condivido e svengo!

Tutti in bici, inizia la settimana della mobilità sostenibile

Ieri 16 settembre abbiamo dato inizio qui a Bruxelles, alla settimana per la mobilità sostenibile. Un’intera giornata di stop totale alla circolazione di ogni tipo di veicolo a motore sulle strade cittadine e dei 19 comuni limitrofi appartenenti a Bruxelles Capitale. Tante occasioni per incontrarsi fuori e tante iniziative organizzate come percorsi di abilità in bici per bambini, tragitti in pony, noleggio free di pattini e monopattini ecc. e per finire mezzi di trasporto pubblico gratis!

Una bella occasione anche per fare attività fisica, la città è tutta un sali scendi e noi in bici abbiamo pedalato un bel pò.

Un bellissimo regalo ci permette di scorrazzare per i boulevards deserti in tutta libertà, anche senza pericolo di pioggia. I piccoli gradiscono moltissimo, si guardano attorno, osservano, ondeggiano a suon di buche ridendo e dormono cullati dalla strada facendosi compagnia. Un bellissimo modo per uscire.

Dell’uscire senza macchina ormai ne ho fatto uno stile di vita, la macchina con due bambini piccoli è sempre un problema, carica scarica, aspettami tu che prendo l’altro, un attimo che arrivo. E invece con questo fantastico chariot: tutti dentro che si parte! E a suon di urla di entusiasmo partiamo!

Abbiamo costruito e cucito un sedile fai da te in gomma-piuma in modo da poter accogliere anche il piccolino di casa già dai primi mesi. La soluzione è stata ottima, abbiamo risparmiato un sacco e ci abbiamo guadagnato tante uscite in bici tutti in compagnia!

Lo consiglio a tutti, ah, da sottolineare anche un grande vano sul retro per trasportare tutto l’occorrente per i bambini o anche la spesa!

        

La bici attrezzata a trasporto bambini può diventare un modo economico, veloce, comodo, divertente, sicuro da intemperie, salutare e soprattutto ecologico per ogni spostamento! Io pedalo!

 

Pane integrale ai piselli fatto in casa con lievito madre.

Come facciamo sempre il pane lo impastiamo la mattina presto. Solitamente anche questo è un buon modo per riciclare gli avanzi e dare un tocco in più al pane. Oggi avevo i piselli. Il risultato è stato dei migliori. Un buonissimo modo per recuperare la verdura e avere sulla tavola un pane diverso e molto salutare. I piselli che ho usato erano ovviamente già stati cotti e insaporiti con un cucchiaio di dado vegetale fai da me.

Per il pane da 500 gr occorre:

330 gr di farina integrale

150 gr di lievito madre

200 ml di acqua tiepida

sale qb

olio e.v.o. (2 cucchiai piccoli)

un pizzico di zucchero

un bicchiere di piselli

Procedimento: stemperare il lievito madre con dell’acqua tiepida aiutandoti con una forchetta. Quando sarà morbido metterlo all’interno della farina e aggiungere altra acqua. Non versare mai tutta l’acqua subito perchè la farina potrebbe anche assorbirne una quantità diversa da quella che avete preparato, infatti la quantità varia a seconda dell’umidità dell’ambiente. Mescola il tutto e  termina aggiungendo un pizzico di sale e l’olio preparato. C’è anche chi aggiunge il burro (vegetale o non) all’impasto ma questo è a tua discrezione. Io molto spesso non aggiungo nulla ma la crosta viene meno “croccante!”  Ora è il momento di aggiungere anche i piselli. Mescola fino a che non ottieni una palla corposa, liscia in superficie e non troppo molle. Mettila a riposare per due ore  in un contenitore coperta da un telo, meglio se di lino, bagnato con acqua tiepida. Trascorso il tempo, rimodellare il pane con le mani togliendo l’aria in eccesso dovuta alla lievitazione. Adesso accendi il forno. A parte metti a scaldare una ciotolina, meglio se si ceramica, con acqua. Quando questa bolle e il forno è caldo, mettila sul fondo del forno e inforna anche la pagnotta regolando la temperatura a 180°.  Dopo mezz’ora di cottura controlla l’interno del pane con un bastoncino da spiedino, se dovesse essere molto bagnato (i piselli possono farlo), lascialo in forno ancora per una decina di minuti. Anche a forno spento. Cuoci fino a che la crosta non diventa dorata, poi sforna e buon pane!

Shampoo fai da te. Capelli lucenti e puliti più al lungo con l’acqua di cottura dei broccoli

Oggi era giornata di broccoli. Ai miei bimbi piacciono molto, ridono mangiandoli per il solletichino al palato! Li chiamano FIORI: broccoli è troppo difficile infatti. Siccome cerco sempre di comprare verdure di stagione ne ho presi due bei ciuffetti, li ho lasciati in ammollo con il bicarbonato dopo averli staccati dal gambo. I ciuffi li ho poi messi in una pentola con due dita di acqua. Ho acceso il fornello e ho portato ad ebollizione. CON IL COPERCHIO! Non ho aggiunto nient’altro, nè sale, nè olio, nè cipolla…niente.

Ho lasciato bollire per una decina di minuti fino a che i ciuffi non hanno cambiato un pochino colore, sono diventati più scuri, e i gambetti più teneri. I broccoli sono pronti! Ma che fare dell’acqua di cottura ricca di vitamine! Un additivo per uno sciampoo illuminante fai da te!

I broccoli sono infatti ricchi di vitamina B che è una delle principali amiche della lucentezza dei capelli. Ho messo in un contenitore di shampoo base, poco profumato e per nessun trattamento specifico, l’acqua di cottura rimasta aggiungendola e miscelandola allo sciampoo già presente (circa metà vasetto). Ho agitato il flaconcino et voilà! Le proprietà astringenti dei broccoli saranno anche utili per eliminare la parte grassa sui capelli e lasciarli brillati e puliti per più tempo! Provare per credere!

Ah, una lancia spezzata a favore dell’odore, nell’acqua di cottura non rimane! Quindi i capelli non ne risentiranno affatto. E intanto non avete sprecato nulla!




Una buona merenda eco! Biscotti alle bucce di carota e mela da preparare con i bimbi

Uno dei tanti aspetti che mi caratterizza è quello di sperimentare cose nuove e un pò particolari, anche in cucina, quando mi rimane un pò di tempo per cucinare. Ieri sera, dopo cena, sparecchiando con i bimbi, ci siamo accorti di una bellissima montagna di bucce colorate. Avevamo mangiato un sacco di carote e di mele! I bimbi hanno cominciato a giocarci come fossero coriandoli da gettare per aria…li per li mi sono detta che non era il caso di continuare, poi in me ha prevalso il buon senso e mi sono detta: sono attratti dalle bucce? e Mo ci penso io!

Frullatore alla mano…un deux trois..c’est parti!

Cosa serve:

1 arancia sugosa (quelle rosse sono speciali)

bucce di mele e carote (più o meno 7-8 carote e 4 mele)

180 gr di farina

100 gr zucchero (o fruttosio o di canna)

1 uovo medio (meglio se ruspante!)

60 gr di burro (anche il vegetale è ok)

1 bustina di lievito  vanigliato (o bicarbonato e amido di mais e un pezzetto di bastoncino di vaniglia)

fiocchi di avena al naturale

noccioline tritate

acqua

Come preparare i biscottini:

Mettere le bucce in ammollo con bicarbonato per pulirle da eventuali residui di terra. Lavare bene e strizzare tutto in un canovaccio. Mettere le bucce in un pentolino sul fuoco con il succo di arancia e lasciare che si “disfino” un pò. Con il cucchiaio puoi aiutarti a sminuzzarle. Passale poi con il mini pimer fino ad ottenere una poltiglia fibrosa (i pezzettini infatti rimangono!) In una terrina prepara la farina, fai un buco al centro e unisci: bucce frullate, zucchero, 1 uovetto fresco, burro fuso, fiocchi di avena al naturale e noccioline tritate fini. Mescolare tutto fino ad ottenere una vera e propria palla rugosa non liquida.

Accendere il forno e preriscaldarlo a 180°, mettere la carta (io la riciclo fino a chè non si buca) sulla teglia se volete mangiare i biscotti…altrimenti non si staccheranno più! Io ho usato il dosatore del gelato e ho disposto tante palline più o meno equidistanti, si gonfiano un pochino.

Cuocere per mezz’oretta fino a che non diventano scuri e croccanti in superficie.

Sfornare e spolverare di zucchero al velo oppure aggiungere codette a piacere!

Buona merenda!

ps: non lasciatevi ingannare dal contenuto…il sapore è ottimo!!!E intanto sarete soddisfatti perchè avrete fatto economia!

pps: LO AMMETTO, NOI ABBIAMO ANCHE AGGIUNTO DEL CIOCCOLATO!

Attività con i bambini: come riciclare il contenitore delle uova in una maschera gioco da pulcino

Oggi in casa c’era il tema: i pulcini! La piccola correva per cara facendo il pio-pio classico e il fratello rideva soddisfatto. Così mi sono detta “devo fare qualcosa per rendere tutto ciò più realistico”. Poco prima avevo visto in cucina il contenitore delle uova vuoto ed abbandonato. Tardo sempre a gettare gli articoli di cartone perchè può sempre venirmi in mente qualcosa. E infatti, abbiamo riciclato il contenitore e ne abbiamo fatto una bellissima maschera da pulcino!

Ecco come:

Abbiamo preso metà contenitore

poi ne abbiamo preso un’atra metà

e abbiamo ritagliato il contorno degli occhietti e del becco

dopodichè ci siamo dati alla pittura!

ed ecco qui la nostra mascherina finita per rendere il gioco ancora più divertente! E intanto ci siamo intrattenuti un pochino con attività manuali fatte in compagnia!

Facendo un piccolo forellino alle due estremità degli occhietti si può anche agganciare un cordoncino per legarla dietro alla testa, inoltre si può decorare maggiormente con penne vere! Le papere del nostro laghetto ogni tanto ne perdono una e i bimbi rientrano in casa sempre con qualche bel souvenir!

A voi la scelta, sbizzarrirsi è bello, e si libera l’immaginazione!

 

 

Ceci: economici, buoni, salutari e gustosi

Oggi ero un pochino a corto di idee e anche a corto di ingredienti per cui mi sono messa all’opera…poi li sotto ai miei occhi ho trovato una scatola di ceci secchi e mi sono detta…ah ah tu sei mia!

Ho messo in ammollo tutti i ceci per poterli poi cucinare successivamente. Quante idee che mi sono venute alla mente!

I ceci venivano anche chiamati la “carne dei poveri” perchè sono ricchi di proteine e sono molto nutrienti. Danno immediatamente una sensazione di sazietà e sono anche ben digeribili. Il loro gusto non è troppo deciso ma tende al dolciastro per cui piacciono indistintamente a grandi e piccoli. I legumi hanno anche la bella caratteristica di essere molto economici e versatili infatti le preparazioni a cui si addicono sono davvero tante!

E’ molto meglio comprare i legumi secchi perchè le parti inutili  del legume se ne andranno dissolvendosi durante l’ammollo precedente alla cottura ma le vitamine si attiveranno! I ceci infatti contengono un alto quantitativo di vitaminaC e le vitamine del gruppoB, contengono poi calcio, fosforo, magnesio, potassio e oli essenziali omega3. Gli effetti sono benefici anche sull’ipertensione (fortunatamente non è il nostro caso, stavo preparando il pranzo per i miei bimbi!)

I ceci possono essere mangiati lessati, come contorno, come piatto principale frullati e messi a zuppa, in addizione al pane fatto in casa e nei dolci. Esiste anche la farina di ceci! Insomma sono davvero un portento!

Io per questo bel mezzochiletto di ceci propongo:

Un contorno semplice, ceci lessati ed insaporiti con dado di verdure fatto in casa (fai da noi), con quello che troviamo…urge la spesa!

Una vellutata di ceci calda per la sera, ceci lessati, insaporiti con il dado fai da noi, frullati, servita  con crostini di pane integrale anche questo fai da noi, scaldati al forno!

Ah, un’altra nota positiva dei ceci, per me molto carina è la FUNZIONE LUDICA INTRINSECA. Sono piccole palline rotolanti! Il mio piccolo ha nel piatto quello che mangiamo noi genitori e la sorella, per lui arrangiarsi per mangiare inseguendo queste palline che scappano è il massimo delle vita! I bimbi piccoli che si apprestano a conoscere ed apprezzare il cibo amano tantissimo giocare con esso, ovviamente nel senso buono del termine! Sicuramente lo svezzamento sarà meno monotono e statico….ma molto rotolante!

Riciclare il pane

E’ davvero un grande dispiacere dover buttare pane (per altro noi ce lo facciamo in casa) quando diventa duro…tanti sono i modi per poterlo riutilizzare, ne godranno palato e anche portafogli!

1. Siamo amanti del pane integrale o interno, la farina che acquistiamo per produrre le nostre pagnottone è ricca di crusca. Il primo utilizzo del pane duro è quello di grattugiarlo, a mano o nel mixer, e conservarlo per innumerevoli preparazioni : per il ripieno dei pomodori ciccioni (ripieni), per le zucchine ripiene, per le panature da cottura al forno. Più il pane grattugiato è ricco di crusca più l’effetto finale della panatura sarà “croccante”

2. Il pane duro può essere messo in ammollo nel latte (anche di mandorla, per ricette vegane) ed essere usato in moltissimi dolci.

3. Il pane duro può essere rimesso nel forno e ricucinato in modi diverso (es bruschette), riacquisterà il suo antico splendore!

4. Il pane duro è utile per cucinare un primo piatto buono, sostanzioso e gradito anche ai più piccoli, i gnocchetti di pane!

5. Il pane duro è un buonissimo amico dell’umidità. Un pezzo di pane nelle ante della credenza ci aiuterà a tenere lontano l’umidità da altri cibi. (ricordiamoci ogni tanto di cambiarlo…onde evitare il proliferare di muffe…)

6. Il pane duro è un gioco stupendo per i bimbi, i miei figli adorano sgretolarlo con le mani e darlo in pasto agli uccellini / anatre sul balcone. (abitiamo dietro ad un laghetto con tanto di papere!) Un pomeriggio di felicità è assicurato!

7. Il pane duro è anche un buon amico dei dolci. La torta di pane è una delle nostre preferite.

8. Zuppetta! Da colazione, una bella tazza di latte di riso, mucca o mandorle, a seconda delle preferenze ed esigenze, e pezzi di pane. Un buon cucchiaio di cacao dolce e via! Una colazione che noi facciamo spesso in inverno e che i bimbi richiedono a gran voce.

Insomma i modi sono davvero tanti, libero sfogo alla fantasia. L’importante è non buttarlo.

Caffè freddo fai da te con vasetto di vetro

Per questo trucchetto dovrò ringraziare mio cognato che mi ha fatto vedere per primo uno degli innumerevoli EXTRA-usi dei vasetti di vetro..(ovviamente riutilizzati).

Caldo e afa non fanno rassegnare i caffeina dipendenti che pur di avere la loro “dose” giornaliera si buttano sullo stratagemma del Caffè freddo.

Come poterlo fare in casa in modo veloce, efficiente e con effetto finale decisamente “come al bar”? (con tanto di schiuma lo giuro…e che schiuma!!!)

Occorrente:

un vasetto di vetro medio (il mio prima di diventare un shaker professionista conteneva della conserva…)

cubetti di ghiaccio

caffè

bicchiere da portata

Procedimento RAPIDO E INDOLORE:

mettere tutto dentro il vasetto, caffè ghiaccio e zucchero a piacere, chiudere il tappo per bene e ……… darci dentro con lo shaker!!!!!!!

Il risultato sarà ottimo!!! Grazie Leo per questo carinissimo suggerimento. Altro che caffè freddo al bar….

Guardate qui e buon caffè!

Cavallino a dondolo

Uno dei giochi preferiti dai bambini è proprio quello di ondeggiare per ore immaginando di solcare chissà quali distese, il modo per farlo in caso è sempre affidato all’antichissimo cavallino a dondolo!

In commercio ce ne sono di diversi tipi, forme, colore, grandezze, dai più economici ai più costosi, dai vintage agli ultramoderni.

Scuriosando ho trovato anche questi! Guardate un pò

Immagine Questo cavallino a dondolo si chiama Gongolo ed è amico della natura perchè è costruito completamente con cartone riciclato.

Viene venduto sotto forma di kit da montare e questo è un buonissimo modo per coinvolgere i bambini nell’operazione. I piccoli cavalieri potranno poi sbizzarrirsi nella personalizzazione colorandolo!

Per chi fosse interessato ad acquistarlo ci si può rivolgere a Orangorilla.

ImmagineQuest’altro invece è un cavallino a dondolo multifunzione perchè può essere utilizzato anche come sedia per bimbi. E’ dotato di una maniglia per tenersi ben stretti durante il gioco ma non è sicuramente somigliante ad un cavallo vero…un buon motivo per stimolare ancor di più l’immaginazione dei piccoli!  E’ stato ideato da Eero Aarnio per Magis.

Buona cavalcata a tutti!

Riadattare lo zucchero

Immagine

Una delle tante cose che vorrei insegnare ai miei bambini è l’ECONOMICITA’.

Sono un’appassionata di dolci e anche una pasticcera discreta! Ho scoperto però recentemente che lo zucchero può essere utilizzato in campo domestico per diversi scopi e tutti molto utili!

Devo dire che neanche io pensavo sarebbe stato così utile e invece…sentite un pò qui.

  1. SERVE PER TOGLIERE LA RUGGINE DALL’ACCIAIO molte volte in cucina si trovano utensili arrugginiti o che   hanno un principio di ruggine molto antiestetica!  Provare per credere, ho la soluzione per ripulire tutto! Basta prendere una fettina non troppo sottile (abbastanza per tenerla bene in mano) di cipolla e cospargerla di  zucchero e poi sfregare sulla parte arrugginita! Dopo una rapida sciacquata e asciugata tutto tornerà come nuovo!
  2. E’ UTILE PER NON FAR PUZZARE LE CAFFETTIERE UMIDE, qualche volta capita di riporre la caffettiera ancora umida dall’ultima volta che l’abbiamo usata e di ritrovarla puzzolente all’utilizzo successivo. Per evitare questo inconveniente è utilissimo riempire il filtro di zucchero!
  3. LUNGA VITA AI FIORI!: aggiungendo un cucchiaino di zucchero per mezzo litro di acqua i fiori dureranno più a lungo! Serve anche per le rose che solitamente sono i fiori che perdono per primi i petali.
  4. PER I PAPA’ CON LE TRACCE DI LAVORACCI SULLE MANI : se ci si unge le mani con grasso o olio, un modo efficace per rimuovere le tracce è quello di insaponarsi le mani con detersivo da piatti e zucchero in modo da togliere qualsiasi traccia di sporco!
  5. MASCHERA DI BELLEZZA PER I CAPELLI: un modo per nutrire i capelli stanchi soprattutto dopo il cambio stagione è quello di applicare una buona maschera nutriente che di solito costano moltissimo…la soluzione è: farsela da sè. In una ciotola mescolare quattro cucchiai grandi di zucchero e balsamo fino a coprire. Mescolare!  A capelli asciutti applicare il composto e massaggiare bene per qualche minuto. A massaggio terminato sciacquare e farsi lo sciampo finale con acqua tiepida.
Beh tanti modi per usare lo zucchero non solo nei buonissimi dolci! Un modo per risparmiare qualcosa e aumentare la soddisfazione per essersi fatti qualcosa da sè.
Buon risparmio a tutti!

“Mamma … cacca!”

E come in un film al richiamo di queste parole, la mamma scatta, corre verso il bagno, si fa spazio fra le vie impervie della casa che la separano da lui e cerca di afferrarlo il prima possibile….afferrare lui…il vasino!

Questo è quello che mi capita quando mia figlia mi vuole fare sapere cosa sta per produrre! Arianna è davvero brava perchè ha iniziato molto presto a tenermi aggiornata riguardo alle sue funzioni intestinali ed io non smetto ogni volta di farle vari complimenti per il suo comportamento maturo. Il problema è che però mi da troppo poco anticipo!

Se poi si sta sistemando, o ancor di più, allattando l’altro figlio minore è davvero un anticipo insufficiente quello che la mia piccola miss mi da!

Ho letto qualcosa riguardo all’abituare i bambini a restare senza pannolino e in vari consigliano di dotare ogni stanza di un angolo wc a portata di bimbo perchè possa essere un rifugio per i bisogni impellenti.

Addirittura il preside della scuola dove andrà mia figlia ha consigliato a me e mio marito di mettere un vasino anche in macchina…!

Su due piedi il suggerimento di  dotarci di vari vasini è sembrato davvero carino poi però ho fatto due calcoli. Follia!

Dunque, prima di partire siamo andati in un grande magazzino per comprare un vasino ad Arianna e caso strano …erano rimasti solo i vasini dai 18 euro in su il che mi ha fatto pensare che fosse davvero eccessivo! poi presi un pò dalla fretta di dover sistemare tutto prima della partenza non ci siamo fatti intimidire e l’abbiamo portato a casa con noi. Morale della favola ora il vasino non espleta completamente la sua funzione di compagno di puzze per Arianna perchè molte volte non facciamo in tempo a portarglielo.

Siccome però siamo fortemente contrari a spendere così tanti soldi per un altro vasino mi sono messa alla ricerca di qualcosa di alternativo che eventualmente potesse anche essere riciclato o smaltito senza problemi

Ho trovato in internet un’idea carina su sito http://www.becothings.com : i vasini ecologici e riciclabili.

Sono vasini che derivano dagli scarti delle lavorazioni agricole i quali vengono poi lavorati fino ad ottenere una polvere. Aggiungendo poi una resina biodegradabile, questa viene poi pressata per ottenere la forma desiderata.

La cosa bella è che alla fine della loro vita, quando finalmente Arianna imparerà a fare pipi e pupù come mamma e papà,  i vasini si potranno sotterrare in giardino o ancora meglio utilizzare come vasi per fiorni! Fantastico!

Idea carina per non accumulare numeri stratosferci di vasini (che solitamente non sono riciclabili totalmente) ad un prezzo davvero ragionevole.

Massimo risultato con minimo sforzo…e di che sforzo parliamo!

Sono disponibili in commercio due modelli, l’ultimo sembra più ergonomico e più comodo per le tondeggianti forme posteriore della mia lady e anche tre diversi colori.

Ecco qui le foto

Immagine

Buona cacca!